Roberto Urbinati

Mi chiamo Roberto Urbinati, ho 36 anni, abito e lavoro a Santa Croce. Fin da bambino ho sempre vissuto il quartiere, tra il campo giochi dei salesiani ed il campetto a San Paolo, sono cresciuto tra persone con dialetti lingue e storie diverse. Ora che sono adulto, continuo a vivere il quartiere, il suo tessuto sociale, facendo parte del più grande circolo Arci e di aggregazione giovanile del quartiere, il Tunnel, e partecipo al suo tessuto economico lavorando in una delle tante attività che si affacciano su via Adua.

Vorrei che questo quartiere fosse pensato e plasmato da chi lo vive e lo abita. Da chi percorre ogni giorno le sue strade in bici a piedi o in auto. Qualcuno che viva nella sua multiculturalità, percependone la sua ricchezza e la sua fragilità. Qualcuno che non si dimentichi mai della sua storia, Reggiane è il primo quartiere operaio e artigiano della città, non un marchio vintage. Qualcuno che ricordi che la raccolta dei rifiuti porta a porta vuol dire civiltà, ma anche pattume abbandonato ovunque.

Vorrei che il quartiere sia rispettato dall'amministrazione e dal resto della città, Santa Croce non è solo Piazzale Europa, Tecnopolo, Arena Campovolo, Stadio, Petali e Polo scolastico. Santa Croce é sopratutto tutto cio che ci sta dentro. Santa Croce é i suoi abitanti e le loro case, é i suoi circoli e le sue associazioni, le sue chiese che pregano e cantano in mille lingue, le sue scuole, i suoi negozi ed attività. Le decisioni che riguardano il nostro quartiere vorrei che siano condivise e partecipate da chi ci vive.