Cavazzoli
Scheda storica
La frazione di Cavazzoli (I Cavasō in dialetto reggiano, De Cavazzolis in latino), il cui nome è probabilmente un “idronimo”, è citata per la prima volta in un documento del 1330, nel cui atto è anche indicato un primitivo oratorio di San Gregorio, collocato nei pressi dell'attuale chiesa parrocchiale.
Tuttavia la zona di Cavazzoli era abitata ancor prima dei romani: a cavallo della ferrovia Milano-Bologna furono infatti rinvenuti, nella seconda metà dell'800, i resti di una terramara dell'età del bronzo oggi collocati ai Musei Civici. Del periodo romano è invece una lapide collocata ai musei e rinvenuta nel territorio della villa. La parrocchia di Ognissanti ha una storia particolare: dapprima collocata sulla via Emilia appena fuori porta Santo Stefano, fu poi trasferita nell'oratorio di San Gregorio di Cavazzoli in occasione della realizzazione della “tagliata” (1551), ossia la demolizione forzata per ordine del Duca di Modena di tutto ciò che stava a circa 600 metri di distanza dalle mura cittadine. L'estimo del 1458 informa che nella villa erano presenti 15 “fuochi”, circa 120 persone. A fine Settecento fu costruita l’attuale chiesa parrocchiale di Ognissanti che sostituì il vecchio oratorio di San Gregorio.
Sul finire dell’Ottocento, nel territorio di Cavazzoli, sorsero una delle prime cooperative reggiane e un circolo socialista. La FGCI di Reggio Emilia (Federazione comunista giovanile italiana) nacque proprio in questa villa nel 1921. Di Cavazzoli erano originari Paolo Davoli, martire della Resistenza, e Cesare Campioli, antifascista e partigiano, emigrato in Francia per fuggire alle persecuzioni fasciste poi divenuto primo sindaco di Reggio del dopoguerra. Nella frazione nacque anche il celebre tenore reggiano Ferruccio Tagliavini. Erano originari di Cavazzoli: il pittore paesista Paolo Ferretti (1822-1904); Dante Montanari (1890-1966, ingegnere capo del Comune di Reggio e presidente della Provincia di Reggio Emilia dal 1951 al 1964); Ferruccio Orlandini (1896-1983, scultore) e nell'antico territorio della villa di Cavazzoli avevano sede le tenute di campagna delle grandi famiglie dell'alta borghesia e aristocrazia reggiana Ottavi, Terrachini e Nobili. Nei primi anni ’50, fu edificato l’attuale circolo Arci Rondò, già sede della cooperativa di consumo e del teatro sociale. Il territorio della frazione, un tempo esteso sino all'attuale zona di Regina Pacis (via Gorizia), e quindi comprendente anche via Emilia all'Angelo, venne successivamente inglobato dalla città e smembrato in diverse parrocchie: oggi è limitato all'area posta fra la ferrovia storica Milano-Bologna, il Crostolo, il cavo Guazzatoio e la case a nord dell'autostrada del Sole. Sul lato est del torrente Crostolo, già in territorio di villa Sesso, sono situati il vecchio forno inceneritore (1968-2012, fra i primi in Italia) e la villa delle Due Torri, risalente al XIV secolo.
Il ponte sul torrente Crostolo di via Rinaldi fu aperto intorno al 1970, a seguito della soppressione del passaggio a livello della vecchia strada di Cavazzoli, oggi sostituito dalla passerella ciclabile del percorso del Crostolo. Negli anni '80 furono migliorati i collegamenti con la città e la via Emilia grazie alla costruzione dell'asse attrezzato di via Hiroshima; sempre in quel periodo la villa si trovò ad ospitare, sul podere Palazzina di proprietà della ex Cassa di Risparmio, la centrale per il teleriscaldamento Rete Due. Con gli anni Novanta la frazione vide perdere la propria identità di paese: a causa dello spopolamento del decennio precedente e dell'aumento della mobilità privata chiusero i pochi negozi storici rimasti e la scuola elementare. Soltanto a partire dalla metà di quel decennio riprese con vigore l'attività edilizia che portò la popolazione ai livelli attuali. Grazie alla collaborazione fra il Comune e la locale parrocchia, nel 2014, a Cavazzoli ha potuto aprire una scuola per l'infanzia di proprietà comunale ma a gestione parrocchiale: a servizio di Cavazzoli e di Roncocesi la scuola è diventata un nuovo punto di riferimento per i cittadini della villa.
L'attuale abitato di Cavazzoli è inserito, in parte, nella zona paesaggistica del Crostolo, cinto da un 'cuneo verde' localizzato fra il torrente e la ferrovia storica Milano-Bologna. Lo sviluppo della frazione, se si esclude l'area urbana ormai assorbita dalla città posta fra via Gorizia, la via Emilia e la ferrovia nazionale, cominciò piuttosto tardi con la realizzazione della lottizzazione di via Pergreffi negli anni '70 per poi arrestarsi nel decennio successivo e riprendere a metà anni '90 per altri dieci anni. Fra gli elementi architettonici di maggiore interesse spicca, oltre alla chiesa parrocchiale di Ognissanti, l'oratorio di San Giulio martire, ove riposano le spoglie attribuite al martire romano. La piccola chiesa è posta nell'omonimo borgo che si trova nella Valle a cui da il nome.
La popolazione di Cavazzoli è passata dai 613 abitanti del 1984, ai 1.255 del 2010 per arrivare ai 1.300 di oggi con un numero anziani più basse della media comunale. Il tasso di natalità è più basso del dato generale complessivo e la percentuale di cittadini stranieri è sensibilmente inferiore alla media del comune, ossia circa il 9,9% (rispetto al 17,5 del totale complessivo del capoluogo). I cittadini non italiani, in prevalenza, provengono da Marocco, Ghana e Ucraina. La media di componenti a famiglia è leggermente più alta di quella generale del comune (2,33 rispetto a 2,17 membri).
La frazione è sprovvista di servizi commerciali, ad eccezione del bar e di una rivendita di mangimi. Su viale Bice Bertani Davoli (la Variante alla ex SS63 per Sesso) è presente un'area di servizio con bar. Gli unici due punti di aggregazione sono rappresentati dal circolo Arci Rondò e dalla parrocchia di Ognissanti, che è dotata di una pista polivalente e di un nuovo oratorio per i ragazzi. Il circolo Rondò ospita l'ambulatorio per il medico di base. Le altre strutture sociali presenti sono: il Pensionato Cavazzoli, situato nell'ex scuola elementare (chiusa nel 1991 per mancanza di alunni), che ospita donne immigrate e famiglie in disagio abitativo, e la struttura residenziale La Ginestra, una casa di accoglienza neuropsichiatrica localizzata negli spazi dell’ex albergo Sporting di via Campioli. In via Campioli è ubicato anche l'unico campo sportivo della frazione, gestito dalla polisportiva Falk-Galileo per la parte inerente il calcio e dalla Boxe Tricolore per la parte che riguarda la palestrina per il pugilato. Le uniche aree verdi della frazione sono il parco Tre Noci di via Pergreffi e il verde attrezzato parrocchiale. Cavazzoli è dotata del cimitero.
La frazione è tagliata in due da imponenti flussi di traffico automobilistico, soprattutto di mezzi pesanti. Nei prossimi anni l'abitato sarà attraversato, a sud, dalla nuova tangenziale nord di Reggio. L'ambito di Cavazzoli è servito da una ricca rete di percorsi ciclo-pedonali, fra questi spiccano: la ciclovia 8 di via Rinaldi, che collega a Roncocesi e alla città; il percorso ciclonaturalistico del Crostolo e la pista di supporto di via Hiroshima, che collega l'abitato alla via Emilia. Il servizio del trasporto pubblico urbano è a bassa frequenza ed è effettuato dalla linea 12 'Roncocesi-Caserma Zucchi-Pratofontana.
- P.P. Scurani, La Parrocchia d'Ognissanti di Villa Cavazzoli, Reggio Emilia, Artigianelli 1902.
- AA.VV., Breve Vita di San Giulio martire senatore romano, Tipografia editrice Guidetti, Reggio Emilia 1938.
- AA.VV., Le diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Compendio di notizie e dati statistici, Age Editoriale, Reggio Emilia 1985.
- W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985.
- P. Canovi, L'Orma di Paolo, Comune di Reggio Emilia – 3ª Circoscrizione, Reggio Emilia 1991.
- G. Romani, Villa Cavazzoli : scutmaj (soprannomi), osterie, botteghe, luoghi di ritrovo, famiglie, curiosità dal 1900 al 2000, Circolo Arci Rondò, Reggio Emilia 2013.
- AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009.