La “corte” di Roncocesi (Runsēs in dialetto reggiano, Runci Sisuli o Runci Cisi in latino) è nominata per la prima volta nel 980 e nel 1052 figura in loco anche un castello. Il nome è probabilmente formato da “Ronco” (comune a molte località, che significa area disboscata) e “cesi” (che potrebbe essere riferito al territorio di Sesso, cui appartenevano i territorio a nord dell'autostrada. Probabile anche si riferisse alla primitiva “chiesa”, oggi scomparsa, posta in via San Biagio).

Corte e castello erano già fra i possedimenti della chiesa di Reggio, poi concessi in feudo e dipendente dai monaci di San Tommaso di Reggio, anche se il vecchio castello non è più citato dopo il XIV secolo. Nel IV secolo il vescovo investì Feltrino Gonzaga di alcuni beni tra cui il castello di Roncocesi, tutttavia nel 1447 figura come comune autonomo. Sino al XVI secolo l'antica chiesa e il castello erano insediati a nord dell'attuale abitato di Roncocesi, nei pressi del confine con il comune di Cadelbosco (a nord di via San Biagio). Ripetute alluvioni e straripamenti del Crostolo e della Modolena – e la loro conseguente regimentazione –, indussero a costruire l'attuale chiesa nel luogo che la ospita tuttora. La costruzione iniziò probabilmente attorno al 1575: nel corso dei secoli successivi fu ampiamente ampliata e rimaneggiata sino alla forma attuale.
Roncocesi scontò sempre un certo isolamento rispetto alla città, accentuato con la costruzione della ferrovia Milano-Bologna (1859). Le vie di comunicazione erano assai impervie e scarse: soltanto negli anni 1920 fu costruita la strada comunale di Cavazzoli (attuale via Rinaldi) che rese più agevole il collegamento della frazione con il capoluogo. L'autostrada (1959) contribuì a spezzare ulteriormente la villa, separando il nucleo urbano dalle aree agricole poste a nord.

Nel corso del Novecento Roncocesi fu una frazione rurale contraddistinta da forte impegno politico, dovuto anche al tessuto sociale formato da numerosi braccianti agricoli e contadini. Fu allora che nacquero in loco la cooperativa di consumo, un teatro e la latteria sociale e, durante la Resistenza, ebbe sede in loco un importante distaccamento partigiano intitolato al giovane partigiano caduto Rolando Iotti, figura di spicco della guerra di Liberazione locale.
Nell'immediato dopoguerra su iniziativa di molte famiglie della frazione il Comune di Reggio decise di costruire l'edificio che ospita l'attuale scuola elementare.

Roncocesi è famosa per aver dato i natali al cantante “Zucchero” (Adelmo Fornaciari) e per essere stata l'ultima residenza del celebre fotografo reggiano Luigi Ghirri. Dagli anni Novanta si è radicata in loco una grande comunità calabrese, fra le più numerose della provincia.