Il quartiere Orologio (“L'Arlòi” in lingua reggiana) prende il nome dall'antico Casino dell'Orologio, dapprima dimora di campagna e oggi centro culturale e ricreativo per tutta la comunità. È una vasta area urbanizzata della città posta nel settore ovest, lungo la direttrice che collega Reggio a Cavriago.

Area un tempo prevalentemente agricola, cominciò a subire i primi processi di urbanizzazione a partire dagli anni Sessanta del XX secolo. Fu però dagli anni Settanta che il quartiere conobbe il più intenso sviluppo urbanistico: da allora andarono a saturarsi buona parte delle aree rimaste libere e incominciò l'incubazione di quello che oggi sarebbe diventato il vero e proprio polo di aggregazione del quartiere: il centro sociale Orologio. Storicamente questa zona era appartenuta alla “villa” (frazione) di Cavazzoli, per poi essere assorbita dall'espansione cittadina nel secondo dopoguerra saldandosi alla vicino quartiere di Regina Pacis. Dagli anni '70, però, l'Orologio ha acquisito la sua identità di quartiere. Con l'occupazione dei locali dello storico “casino”, nel 1978, è stato salvato un antico complesso rurale da una demolizione certa. Fu recuperata completamente l'antica corte agricola e dai nuovi spazi furono ricavati un centro sociale, un teatro ancora oggi fra i più attivi della città, la ludoteca e la sede della circoscrizione, che rimase nei locali dell'Orologio sino alla sua soppressione, avvenuta nel 2009. L'ambito territoriale ha conosciuto poi importanti trasformazioni anche negli anni '80, con la costruzione dell'asse attrezzato (via Chopin) e la realizzazione della nuova chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, sorta in via Mascagni negli anni '70. Negli anni 2000 parte del piano urbanistico di Parco Ottavi sarebbe ricaduto all'interno dei confini del quartiere Orologio anche se la crisi dell'edilizia iniziata nel 2005 ha di fatto bloccato la realizzazione degli interventi, ad eccezione delle opere di urbanizzazione che sono già attuate.