Il quartiere Belvedere, situato fra la Crocetta e la Baragalla, sulla vecchia statale del Cerreto, prese vita a partire dagli anni '50. Storicamente appartenente alla frazione di San Pellegrino, cominciò a divenire comunità autonoma proprio con la espansione edilizia nel periodo del 'boom economico' in un periodo di forte crescita economica e demografica della città.

La località era sin dal 1315 chiamata 'Nebbiara', toponimo ormai caduto in disuso e riferito in particolare al tempietto votivo dedicato alla Madonna oggi collocato all'incrocio fra la ex strada statale 63 (via Martiri della Bettola) e via Donizone da Canossa. La prima importante lottizzazione – insistente sulle vie Alfieri, Tommaseo e Boccaccio – risale però agli anni Cinquanta, periodo in cui fu fondata anche la vicina casa di cura Villa Verde. La zona, prima di quel momento storico, era caratterizzata per lo più da insediamenti rurali e ville padronali fra cui il complesso di grande pregio architettonico di Villa Magawly e del suo bosco, ancora oggi in buono stato conservativo. Le trasformazioni edilizie e le previsioni urbanistiche indussero la Curia vescovile e l'allora parroco di San Pellegrino a erigere in questa porzione di territorio comunale una nuova parrocchia. Fu così che nel 1963 venne eretta la nuova chiesa parrocchiale del Preziosissimo Sangue, su via Martiri della Bettola.

In quel periodo si insediarono nella zona le nuove strutture assistenziali molto importanti per la vita del quartiere e per la città in generale: il Pio Istituto Artigianelli e l'Opera Pia Orfanotrofi, composta da laboratori, alloggi, strutture sportive e dalla chiesa vescovile di S. Lorenzo. Oggi queste due strutture ospitano rispettivamente la scuola primaria statale Italo Calvino con l'istituto professionale socio-sanitario Galvani-Jodi e l'asp Osea, Opera di servizi educativi assistenziali. Fra gli anni '50 e '60 è costruito il cosiddetto Villaggio Architetti (ufficialmente 'Unità di abitazione Nebbiara') costruito dall'omonima cooperativa di giovani progettisti d'avanguardia e ispirato alle villette residenziali con spazi e verde comuni di ispirazione anglosassone. Agli anni '70 risale la casa di riposo privata Villa al Poggio.

Negli anni '70 e '80 si saturarono tutte le aree libere: in particolare, fra quei due decenni, nacque il grosso complesso di residenze e terziario chiamato Direzionale San Pellegrino di via Gandhi. Nel 1979 all'ingresso di questo nuovo rione apriva il primo supermercato di moderna concezione ancora oggi funzionante: la Coop Canalina. Gli ultimi anni hanno visto il quartiere completarsi di nuove infrastrutture e residenze di pregio. Stretto a ovest dall'asse attrezzato di via Inghilterra (realizzato nei primi anni '90) e a est dal Crostolo, Belvedere è oggi vissuto come un quartiere agiato della città ricco di verde e servizi alla persona, fra cui spiccano la passeggiata naturalistica del torrente Crostolo, il centro sociale Centro Insieme, i campi sportivi e di tiro con l'arco e numerose istituzioni scolastiche e assistenziali. 


Bibliografia:

  1. A. Cocconcelli, San Pellegrino ne' Borghi di Porta Castello. Undici secoli di storia, Reggio Emilia 1976
  2. AA.VV., Le diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Compendio di notizie e dati statistici, Age Editoriale, Reggio Emilia 1985
  3. W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985
  4. AA.VV., Storia e Storie di via Bismantova, Ass. Amici di via Bismantova, Reggio Emilia 2004
  5. AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009
  6. A. Zamboni, C. Gandolfi, L'architettura del Novecento a Reggio Emilia, Bruno Mondadori, Milano 2011
  7. AA.VV., Circolo Arci Bismantova-Catellani, 50 anni insieme, Reggio Emilia 2012