Buco del Signore
Scheda storica
La località (in dialetto reggiano “Būs dal Sgnōr”) sino al 1963 era parte della villa di San Pellegrino, con trascurabili propaggini agricole in territorio di Canali. In quell'epoca, infatti, fu fondata la parrocchia di S.Anselmo di Lucca subito a nord del borgo storico del “Buco” ove erano presenti i fabbricati del mulino (mulino di Stagno era chiamato, dal nome del nucleo rurale posto subito a sud del borgo) e del caseificio posti sul Canale di Secchia.
Alcuni reperti del periodo neo-eneolitico, del bronzo e romano sono stati rinvenuti sul territorio, fra cui un pozzo di ispezione per acquedotto con una galleria che dipartiva dal rio Acque Chiare. Come riferisce il Baricchi il curioso toponimo è riferito alle opere idrauliche di derivazione del Canale di Secchia, con riferimento specifico alla mezza macinatoria di acqua da prelevarsi dal suddetto corso d'acqua concessa nel 1466 a Sigismondo d'Este Signore di S.Martino in Rio. Tale infrastruttura fu detta “il buco del signore di S.Martino”. Il toponimo fu anche dato a un secondo canale, oggi tombato, in cui veniva immessa l'acqua. In loco, verso la Bazzarola Alta, era presente la località di San Vito, anticamente detta “Scanzano”, che compare per la prima volta addirittura nel 982, che fu unita al monastero di S.Tommaso di Reggio sino al 1783, poi incamerata dal Demanio, quindi fra i beni dell'ospedale. Oggi, dell'antica cappella in rovina, rimane la parte absidale che riporta ancora lo stessa dell'ospedale di S.Maria Nuova. Come riporta Azio Arati ne “il Vero Buco”, Buco del Signore è sempre stata una località “autonoma” con una vita a sé stante rispetto alla città. Uno spirito di comunità comune a tanti altri quartieri e frazioni della cintura reggiana che ha contribuito a costruire il patrimonio di valori e di relazioni che ancor'oggi contraddistingue tanti parti della città. Dallo sport (da non dimenticare la polisportiva Falk), alle attività artigianali, alle feste popolari, ai circoli laici, alla nascitura parrocchia di S.Anselmo, il Buco del Signore custodisce ancora scampoli di comunità che, nonostante l'imponente sviluppo edilizio avvenuto dal dopoguerra ad oggi, intendono consolidarsi e divulgarsi verso i “nuovi abitanti” e le generazioni future.
Il primo sviluppo urbanistico risale agli anni del dopoguerra. Negli anni '50 e '60 si consolidano la zona artigianale e le prime lottizzazioni. La vicinanza alla città fa in modo che lo sviluppo urbanistico non si arresti quasi mai del tutto. Si cominciano a insediare anche i cosiddetti quartieri di élite caratterizzati da ville con giardino e case a schiera, a partire dagli anni '70 (villaggio Manenti). Negli anni '80 e '90 si salda la zona fra il nucleo storico del borgo e i quartieri di Rosta e San Pellegrino e, a partire dagli anni 2000, inizia la nuova espansione del cosiddetto quartiere Manenti Sud, a ridosso della tangenziale sud-est. Il territorio agricolo si distribuisce nella fascia sud-est ed è contraddistinto da seminativi irrigui con qualche sporadico vigneto.
La crescita della popolazione, negli ultimi 15 anni ha avuto un incremento del 37,8% circa anche se negli ultimi anni si è assestata, in leggera diminuzione, pari a 7.324 unità. Vi è un indice di vecchiaia superiore alla media comunale e un tasso di natalità in linea con essa. Il numero di componenti medi per famiglia è uguale al dato generale del comune (2,1 componenti per nucleo famigliare). Gli stranieri sono il 7,5% (rispetto al 18% complessivo di tutto il comune) e arrivano per la maggior parte da Albania, Romania, Ucraina.
Le attività commerciali sono presenti in grande quantità e sono di diverse tipologie. In via Che Guevara è presente una galleria commerciale di vicinato. Fra i servizi da segnalare la presenza della farmacia e degli ambulatori medici di base e la sede della casa circondariale, del centro diurno Il Melograno di via Gran Sasso d’Italia, oltre che della casa protetta Villa Primula di via Marani. Polarità importante per il quartiere è il centro sociale Buco Magico che, con relativa area verde, si costituisce come luogo di aggregazione e relazione. L’ambito è ricco di servizi scolastici per l’infanzia e scuole dell’obbligo, quali il nido comunale Panda di via King, il nido convenzionato La Gabbianella di via Settembrini, la scuola primaria King di via Martin Luter King ed in via Merulo l’Ente di formazione professionale Simonini. Una fondamentale funzione aggregativa è svolta dalla parrocchia di Sant’Anselmo che conta diversi ampi sportivi e una ludoteca parrocchiale. Le attrezzature sportive principali si trovano nell’area del parco I Pioppi vicino al centro sociale Buco Magico (bocciodromo e pista polivalente), in via Luthuli, presso le strutture gestite dalla polisportiva Falk (palestra Valli e campo da calcio); in via Settembrini presso il Cral Bipop-Carire e in via Padre Daniele da Torricella (palestra Simonini). Fra gli impianti sportivi privati è bene citare il polo adiacente il ristorante di via Martiri di Cervarolo che dispone di importanti strutture sportive. Aree verdi attrezzate consistenti sono il già citato parco de I Pioppi di via Gran Sasso, l’Isola Verde di via Mercati e il nuovo parco di via Serge Reggiani.
I collegamenti ciclabili sono diffusi su tutto il territorio urbano e nelle aree di margine fra città e campagna inerenti il progetto “Lungo i borgi” nonché nell'ambito ambientale del torrente Rodano e del Rio Acque Chiare. Le linee del trasporto pubblico urbano sono a media-alta frequenza: la linea n.3 Istituti penitenziari-Pieve Modolena, la linea n.8 Buco del Signore-Mancasale Chiesa e la linea n.9 Fogliano-S.Prospero Strinati. L'abitato vedrà l''attestamento, fra la tangenziale sud-est e la ferrovia Reggio-Sassuolo, della cosiddetta variante di Fogliano.
Bibliografia:
- W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985 AA.VV.
- Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009
- A. Arati, Il Vero Buco. Buco del Signore, da Borgo a Città. Racconti e volti, Ed. VF Centro Grafico, Reggio Emilia 2010