Roncadella (Runcadèla o Roncadèla in lingua reggiana, Runcadellæ in latino ecclesiastico moderno) è una “villa” (o frazione) rurale del comune di Reggio il cui nome deriva dal verbo latino “runco” (falciare, mietere, ndr) che richiama le origini strettamente legate all'agricoltura della località. È una delle frazioni più piccole del comune di Reggio: assieme a Castellazzo non ha subito processi di urbanizzazione, ad eccezione dell'agglomerato urbano settentrionale, oggi saldato al centro abitato di Masone.

La villa è nominata per la prima volta in un atto per l'acquisto di terre da parte del Monastero di San Prospero extra mœnia di Reggio nel 1093, e poi ancora nel 1099 e nel 1108. La chiesa, dedicata sai Santi Grisante e Daria, compatroni di Reggio, è citata a partire dal XII secolo come filiale della pieve di Fogliano. Documenti riportano che Roncadella aveva una chiesa molto povera e altrettanto piccola. Tuttavia, secoli fa, da essa dipendevano le ville di Masone e Calvetro. La forma attuale è pervenuta da rimaneggiamenti e ampliamenti intervenuti nel XIX secolo. Nel 1315 Roncadella era comune autonomo e nel 1458 le vengono attibuiti 50 “fuochi” (famiglie, ndr) assieme a Tresinara (Masone) e Calvetro. Nel 1700 contava 28 case e circa 200 abitanti. In epoca napoleonica fu unita al comune di Bagno e, con la Restaurazione (1815), entro a far parte definitivamente di quello di Reggio. La frazione è sempre stata contraddistinta da un tessuto prettamente agricolo, composto da mezzadri, braccianti, qualche affittuario, piccoli proprietari terrieri e alcuni artigiani. Come nella vicina Masone, in loco erano presenti diverse tenute delle opere pie, come quella dell'Opera Pia Orfanotrofi, oggi in disuso. Nella prima metà del 1900, a Roncadella, si svolgeva inoltre un importante mostra di bestiame bovino famosa in tutto il territorio reggiano. Degno di memoria l'incidente aereo che il 14 febbraio 1942 provocò la morte di quattro militari e di tre civili, un bombardiere “Cicogna” della Regia Aeronautica Militare Italiana precipitò sulla casa della famiglia Margini di Roncadella. L'episodio, al tempo occultato dalla stampa di regime, è stato solo riportato alle cronache di recente grazie a all'istituto Istoreco. Negli ultimi anni la vita sociale della frazione fa leva essenzialmente sulla parrocchia, inserita nell'Unità pastorale “Madonna della Neve”, che comprende anche Marmirolo, Castellazzo, Masone, Gavasseto e Sabbione. Altri centri di aggregazione minore sono i centro residenziali per disabili La Manta e il Focolare e la latteria sociale.


Bibliografia:

  1. AA.VV., Annuario della Diocesi di Reggio Emilia, Editrice Age, Reggio Emilia 1963
  2. W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985
  3. AA.VV., Le diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Compendio di notizie e dati statistici, Age Editoriale, Reggio Emilia 1985
  4. AA.VV., Abitare nella Sesta, Circoscrizione VI, Reggio Emilia 2007
  5. AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009