Diramazione di Castellazzo / CAI 610C
Sentiero CAI - 610 C Lunghezza: 2,6 km
Caratteristiche
- Partenza: Chiesa parrocchiale della Madonna della Neve, Castellazzo (49 m s.l.m.)
- Arrivo: Ponte sul canale di San Maurizio, via Sassetto, Bagno (52 m s.l.m.)
- Collegamenti: Sentiero 610 Reggio E.-Rubiera
- Lunghezza: 2,6 km
- Durata: 55'
Il percorso CAI 610C è un itinerario di collegamento della frazione di Castellazzo con il sentiero 610 Reggio Emilia-Rubiera il quale, fra Marmirolo e Bagno, corre a fianco del canale di San Maurizio. Nonostante sia interamente su strada, rappresenta un’opportunità in più per scoprire alcune curiosità della frazione più piccola del comune di Reggio (conta poco più di 300 abitanti). Il percorso inizia presso la chiesa della Madonna della Neve, nata nel XVII secolo come semplice oratorio del signor Vincenzo Ferrari e diventata parrocchiale soltanto nel 1935, quando Castellazzo divenne parrocchia autonoma da Marmirolo: dietro la chiesa si può visitare l’originale Bosco Frutteto intitolato alle sorelle Sberveglieri. Tramite la via intitolata a Don Luigi e Padre Tiziano Guglielmi si giunge su via Tresinaro, la strada principale: don “Gigi” (1945-1996) oltre a essere stato direttore della Scuola diocesana di musica e della Caritas fu, infatti, parroco di Castellazzo dal 1984 sino alla sua prematura scomparsa. In via Don Guglielmi da oltre cinquant’anni ha sede la ditta Pierpaolo e Federico Bigi che costruisce e ripara organi meccanici a canne, un unicum nel settore.
Da via Tresinaro si vira verso ovest imboccando via Romani, da cui si scavalca il cavo Tresinaro, che ricalca il corso antico dell’omonimo torrente, fatto confluire nel Secchia, da Fellegara verso Rubiera, in epoca tardo medievale. Al civico 37 di via Romani, si trova l’attuale Palazzo Romani, che corrisponderebbe all’antico forte che si contendevano i signori di San Martino in Rio e Rubiera, un “castellazzo” da cui deriverebbe il nome del paese. Seguendo via Romani, a nord del civico 29 ci si imbatte in due querce tutelate: un’imponente farnia e una roverella. Verso la via Emilia si giunge alla ferrovia Milano-Bologna, teatro di uno grave fatto di cronaca nera che coinvolse un circo e alcuni contadini della zona all'indomani della Liberazione, il cui sottopasso ci regala uno splendido murales. Da lì, oltrepassata la via Emilia si imbocca via Sassetto e ci si immette sul sentiero 610 presso il canale di San Maurizio.
Punti di interesse
- Don Luigi Guglielmi, un uomo fra musica e carità
- Memorie Ruggenti