Il Consiglio Comunale in data 8 maggio 2023 ha adottato il Piano Urbanistico Generale (PUG) con delibera n.91/2023. Il PUG è entrato in vigore il 21 giugno 2023 a seguito di pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 164.

Insieme al Piano, il Consiglio ha approvato l'aggiornamento del 'Regolamento Unico Edilizio' (Delibera n. 92/2023) e il 'Documento di indirizzo per la manifestazione di interesse alla presentazione di Accordi attuativi' (Delibera n. 93/2023).

Il nuovo strumento urbanistico entrerà in vigore esclusivamente a partire dalla pubblicazione sul BURERT (Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna).

Dopo l'assunzione del Piano da parte della Giunta Comunale e la raccolta delle Osservazioni, conclusa il 23 febbraio 2022, la fase di elaborazione del PUG è proseguita con l'esame di quelle pervenute.

In seguito, il 23 maggio, con deliberazione di Consiglio Comunale ID n.79 del 23.05.2022 dichiarata immediatamente eseguibile, è stato adottato il Piano Urbanistico Generale (PUG) ai sensi dell'art.46 comma 1 della L.R24/2017.

Gli effetti della salvaguardia decorreranno dalla data di adozione del PUG (a norma del combinato disposto degli articoli 45, comma 2 e 27, comma 2 della L.R. n. 24/2017).

La fase definitiva, con l'approvazione del Piano, è prevista entro la fine del 2022.

Il Pug sostituirà gli attuali strumenti di pianificazione: il Piano strutturale comunale e il Regolamento urbanistico edilizio. La sua elaborazione è stata avviata nel 2019 ed ha comportato una serie di attività di analisi, approfondimento e confronto che ha coinvolto, in oltre 100 incontri, enti, associazioni, sindacati, ordini professionali, imprese e cittadini.

Di seguito una sintesi dei principali contenuti del documento assunto in giunta. 

Contesto territoriale, ambientale, sociale

Dal 2001 ad oggi Reggio Emilia ha attraversato profondi cambiamenti territoriali, sociali ed economici.

Sono cambiati sia il modello di sviluppo della città, riorientato verso la rigenerazione (oltre il 97% degli interventi edilizi è di ristrutturazione dell’esistente), sia la sua popolazione che non aumenta più da ormai dieci anni e vede ridursi del 5% la popolazione straniera. Contemporaneamente la popolazione invecchia (+10% della popolazione over 80 e -20% quella under 6), mentre le famiglie monopersonali sono il 36%.

Il sistema imprenditoriale continua a dimostrare caratteri di solidità, capacità di innovazione, radicamento territoriale e propensione all’export, che hanno determinato un rafforzamento del mercato creditizio e una progressiva domanda locale di servizi alle imprese. Reggio Emilia si colloca, con Parma e Modena, in un bacino territoriale che rappresenta, rispetto al contesto regionale, il 42% del valore aggiunto del settore industriale e delle imprese manifatturiere e il 33% delle imprese totali.

Un territorio, dunque, fra i più dinamici in Europa, ma anche fra i più inquinati. I giorni annui di superamento dei limiti di Pm10 sono stati 61 nel 2020, mentre la vulnerabilità alle ondate di calore riguarda il 32% del territorio urbanizzato pari a 95.000 abitanti. Contemporaneamente, però, registriamo valori di eccellenza esito delle politiche sulla sostenibilità ambientale promosse in questi anni: la raccolta differenziata è pari ad oltre l’83%; il verde per abitante è più del doppio del valore richiesto dalla Regione; la dotazione arborea è pari a 450mila alberi di cui 73mila in aree pubbliche; l’estensione delle piste ciclabili è pari a 383 chilometri, aumentate dell’86% in 10 anni.

Due obiettivi e tre sfide

Dall’analisi del contesto, dei bisogni, dei punti di forza e di fragilità di Reggio Emilia e della sua comunità il Piano urbanistico generale definisce gli obiettivi per il futuro della città:

  • la rigenerazione urbana intesa come unica opportunità per far crescere e rinnovare la città, scindendo definitivamente il binomio sviluppo-consumo (consumo di suolo, energia, acqua, pesticidi e fertilizzanti) che ha caratterizzato il periodo del boom edilizio e demografico;
  • la cura della città e della comunità, attraverso la riqualificazione delle dotazioni territoriali esistenti per renderle più efficienti, accessibili e funzionali ai bisogni e alle aspettative del territorio e dei suoi abitanti.

Le principali sfide del Piano definiscono, invece, il senso e le priorità per la crescita della città:

  • neutralità climatica come presupposto per una maggiore sostenibilità della vita, nonché per garantire un ulteriore sviluppo dell’economia locale, tenendo insieme l’alta capacità produttiva del territorio, un contesto climatico sfavorevole comune a tutta la pianura padana e il perseguimento del contrasto ai cambiamenti climatici;
  • gestione e qualificazione dei beni comuni che concorrono ad innalzare il livello di qualità della vita: la salute pubblica, gli spazi comuni, le reti, la casa, i tanti servizi territoriali (culturali, i trasporti, lo sport, la gestione dei rifiuti, …);
  • attrattività come elemento chiave per favorire la promozione di investimenti sul territorio ad alto valore aggiunto, occupabilità e sostenibilità.

Il Piano urbanistico generale persegue questi obiettivi avendo attenzione, fin da subito, a due aspetti fondamentali che ne regoleranno la successiva gestione:

  • la semplificazione per accelerare e rendere certi i tempi e i processi di autorizzazione attraverso, in particolare, la completa digitalizzazione dei processi di ricevimento e restituzione delle richieste di intervento edilizio;
  • la legalità per continuare ad investire sul contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore edilizio, mediante l’utilizzo dell’Informativa antimafia estesa ad una casistica più ampia ricomprendendo anche tutte le manutenzioni.

Il Piano non è, dunque, solo uno strumento tecnico utile a definire le trasformazioni urbanistiche del territorio, ma riguarda i tanti aspetti del vivere la città, come lo spazio pubblico e la vita sociale, il lavoro e l’impresa, il rapporto tra città e il territorio agricolo, la mobilità e i temi ambientali con effetti concreti sulla vita quotidiana di tutti i cittadini

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