L’acquisizione di competenze linguistiche del paese in cui si risiede sono precondizione essenziale per la partecipazione e l’esercizio completo di cittadinanza. È stato questo uno dei temi al centro del convegno ‘Cittadinanza e analfabetismo’ che si è tenuto sabato 19 maggio 2018 presso la sede dell’Università di Modena e Reggio in via Allegri a Reggio Emilia.

Alla giornata di lavoro - aperta dall’assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia, Serena Foracchia, dalla dirigente del Centro provinciale Istruzione per gli adulti-Reggio Sud di Reggio Emilia Nunzia Nardiello – hanno partecipato insegnanti, educatori, volontari e studiosi interessati al tema dell’alfabetizzazione e dell’insegnamento della lingua italiana a cittadini di origine straniera. Tra gli interventi in programma quelli di Martha Young Scholten, proveniente dal Regno Unito e rappresentante della piattaforma internazionale per l’insegnamento della lingua seconda Leslla, Lorenzo Rocca dell’Università per stranieri di Perugia che ha presentato uno strumento didattico formativo per affrontare il delicato aspetto dell'analfabetismo, Andrea Scibetta in rappresentanza dell’Ateneo Internazionale-Università per stranieri di Siena. Inoltre, contributi di Paola Casi che hanno presentato l’approccio in autoapprendimento tramite modalità multimediali e interattive, e di Tatiana Galli, Catia Raspollini, Elisabetta Aloisi e Adriana Perna le cui presentazioni sono state dedicate alle ultime sperimentazioni adottate in differenti contesti di insegnamento.

L’approfondimento internazionale è organizzato dal Comune di Reggio Emilia e dalla Rete diritto di parola, una realtà che comprende Cpia Reggio Sud, associazione Accademia di quartiere (AccQua), Centro di solidarietà Reggio Emilia onlus (Ceis), Città migrante, Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie (Filef), Passaparola, Fondazione Mondinsieme, cooperativa sociale Dimora D’Abramo e cooperativa sociale Ovile.

L’operato della rete ha consentito di raggiungere nel passato anno scolastico oltre 3.700 persone straniere, organizzando 305 classi per quasi 25.000 ore di docenza tra personale dedicato e volontari. L’esperienza reggiana della Rete diritto di parola raggruppa infatti differenti realtà e unisce professionisti e volontari nel comune lavoro di accompagnamento alla conoscenza della lingua Italiana. Il nostro territorio, attraverso un attento lavoro di volontariato di oltre 122 persone, ha saputo indirizzare e seguire i residenti stranieri nell’avvio di percorsi di apprendimento della nostra lingua, che
termineranno nel percorso strutturato di iscrizioni e test presso i deputati centri di istruzione adulti.

Il seminario internazionale è stato preceduto da una giornata di scambio di buone prassi nell’ambito del progetto “Io mi attivo. Confronto europeo di analisi e strumenti per il coinvolgimento attivo dei migranti nei processi di integrazione sociale, scolastica e sanitaria” di cui l’Amministrazione comunale è partner. Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea e dal ministero dell’Interno-dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, coinvolge partner di Milano, Treviso, Padova, Barcellona, Parigi e Londra, che sono stati a Reggio Emilia il 18 maggio per conoscere le esperienze interculturali dei nostri servizi territoriali.

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