Alle porte della scuola dell'infanzia Robinson si trova il “tatuaggio urbano” che rappresenta il grande viaggio del ramo: un progetto ideato da bambini e insegnanti per invitare alla cura del luogo pubblico, ora più bello, e ricordare il diritto di tutti – bambini in primis – di percorrere la strada in tutta tranquillità e sicurezza.

Fatto dai genitori della scuola, dai rappresentanti del Consiglio Infanzia Città, dal servizio Mobilità del Comune, da Iren e dalla ditta Lacs, il lavoro è stato inaugurato a giugno 2016 da Raffaella Curioni assessora all’Educazione, Mirko Tutino assessore alle
Infrastrutture del territorio e Beni comuni e da Paola Cagliari direttore Scuole e Nidi d’Infanzia, Istituzione del Comune di Reggio Emilia.

Il 'tatuaggio urbano' è visibile, nella zona tra via Pastrengo e via Solferino, in corrispondenza dell’ingresso della scuola Robinson.

Nel tempo si sono fatte diverse scelte, in quella zona: cartelli stradali, lettere accorate dei genitori, inviti a rallentare, appelli a non parcheggiare disordinatamente le auto per tutelare l’incolumità di bambini e adulti. Ma il coinvolgimento dei bambini è stato determinante e ci hanno pensato loro stessi (con l’aiuto degli adulti) a inventare una risposta creativa, bella e piena di senso civico.

L'idea del 'grande viaggio del ramo' nasce da un progetto fatto insieme ai bambini che dall'età di 3 anni fino a quella odierna di 5-6 anni, hanno indagato il tema 'natura e digitale', approfondendo la vita di un rampicante cresciuto in un cortile interno della scuola stessa. 
In questi tre anni il rampicante ha 'vissuto' diverse avventure, nella narrazione dei bambini, fino a oltrepassare il cortile interno e i confini della scuola, uscire e raggiungere il centro della città, mosso da una 'curiosità' irresistibile e paziente.

Constatato che i cartelli di divieto non erano sufficienti a limitare il traffico e la confusione, si è pensato che il viaggio del ramo su cui stavano lavorando i bambini potesse prendere forma, diventare 'presenza concreta' e farsi metafora di questo rispetto che l'infanzia, i bambini e la loro cultura esprimono.

La realizzazione del tatuaggio è stata possibile grazie alla collaborazione di tutti: chi ha donato la vernice apposita, chi ha emanato le ordinanze di limitazione al traffico mentre il tatuaggio veniva realizzato, chi ha pulito la strada per consentire una migliore aderenza del colore sull’asfalto e poi i genitori e gli abitanti del quartiere che hanno partecipato con passione e prestando pure qualche attrezzo. E adesso il gioco è fatto. Un gioco che porta bellezza, invita al rispetto e… mica da ridere.