Gemellaggi e dichiarazioni di amicizia
Argomenti
Città legate a Reggio Emilia da patti di gemellaggio
Bydgoszcz è una città polacca che si trova nella parte nord-occidentale del paese ed ha una popolazione di 348,190 abitanti (2019); insieme a Toruń, è uno dei due capoluoghi del voivodato della Cuiavia-Pomerania.
Grazie alla sua posizione sul fiume e per i canali che attraversano il centro città, è circondata dall’acqua; si trova nelle vicinanze del fiume Brda centro della vita culturale, sportiva e commerciale di tutti i giorni. A Bydgoszcz è possibile percorrere il sentiero TeH2o, un percorso d’acqua, industria e artigianato ed è presente il primo “Museum of Soap and History of Dirt”.
La città è ben collegata con le altre città della Polonia e dell’Europa grazie all’aeroporto vicino al centro città, ed anche grazie allo snodo ferroviario, alle vie navigabili e ai percorsi stradali. Bydgoszcz è anche un importante centro sportivo; la città accoglie infatti un pubblico internazionale per assistere ai campionati di atletica leggera, canottaggio, pallacanestro e pallavolo oltre a piloti di speedway.
Bydgoszcz ha ottenuto i diritti di città per mano del Re Casimiro il Grande nel 1346 e da allora è cresciuta diventando un importante centro economico in costante via di sviluppo. Grazie al fatto che ospita molte unità della NATO, è stata riconosciuta come capitale NATO della Polonia. Molte società nazionali ed internazionali che si occupano di elettrotecnica, telecomunicazioni e molte banche, tra cui Nokia, Tyco Electronics, Atos Origin e JP Morgan Chase, trovano qua supporto e assistenza forniti da The Bydgoszcz Regional Development Agency e da Bydgoszcz Industrial and Technological Park.
Il legame tra la Polonia e Reggio Emilia ha radici lontane che si inseriscono nel Risorgimento: è stato infatti a Reggio Emilia che è stato composto l’inno nazionale polacco, la Mazurka di Dabrowsky del poeta J. Wybicki. Nello stesso anno, il 1797 nasceva a Reggio Emilia, il primo Tricolore.
Il patto di gemellaggio con la città di Bydgoszcz è il primo sottoscritto da Reggio Emilia e risale al 12 aprile 1962. La musica e lo scambio fra i Conservatori delle due città hanno mantenuto in vita a lungo il gemellaggio che oggi si basa sulla partecipazione comune a diversi progetti europei in materia di mobilità sostenibile ed ambientale oltre che ad iniziative legate alla gestione amministrativa e agli scambi giovanili.
Nel 2004, il Comune di Reggio Emilia ha festeggiato a Bydgoscz l’ingresso della Polonia nell’Unione Europea, gettando le basi per nuovi progetti europei di partenariato fra le due città.
Nel 2012 Reggio Emilia ha ricevuto la “medaglia d’onore” per i 50 anni di amicizia con Bydgoszcz, e sono state rinnovate dopo mezzo secolo le relazioni con la nostra città. Le due città hanno inoltre sottoscritto il ‘Patto dei Sindaci’ e, all’interno d progetto europeo Laks, hanno strutturato un piano per la riduzione delle emissioni inquinanti nelle rispettive città.
La collaborazione e cooperazione tra i due territori ha inoltre visto nel corso degli anni la partecipazione ai Giochi del Tricolore, il gemellaggio tra i due Conservatori musicali, il conferimento della cittadinanza onoraria di Reggio Emilia a Lech Walesa (1984), il gemellaggio tra l’Università di Modena e Reggio e la Kazimierz Wielki University, la partecipazione al progetto Laks e la mostra ‘I Polacchi in Italia’ allestita al Museo del Tricolore.
Link utili:
Contesto e storia
Dijon (spesso italianizzata in Digione) è un comune francese di 156.920 abitanti (2017), capoluogo del dipartimento della Côte-d'Or e prefettura della regione Borgogna-Franca Contea nel Est della Francia. Dijon si trova 310 km a sud-est di Parigi, 190 km a nord-ovest di Ginevra e 190 km a nord di Lione.
Dijon è una città unica nel suo genere in Francia. Centro culturale d'eccellenza, con una famosa università cui fanno da sfondo centinaia di edifici medievali e rinascimentali, viene apprezzata ogni anno da una moltitudine di visitatori. Oltre alle sue indubbie bellezze artistiche, Dijon è un importante centro commerciale e industriale (industrie chimiche, alimentari, meccaniche e calzaturiere). Questa peculiarità artistica e architettonica, deriva anche dallo status di capitale del Ducato di Borgogna (indipendente fino al 1477). Oltre ai meriti come mecenati delle arti, pare che si debba ai Duchi di Borgogna anche un'importante invenzione culinaria: la senape (la Moutarde de Dijon).
Menzione a parte merita il settore vitivinicolo, una delle eccellenze mondiali della regione Borgogna, che è stato riconosciuto come patrimonio UNESCO.
Dijon sta investendo significativamente nel tema della sostenibilità e della trasformazione ecologica, in particolare nel settore agroalimentare. Nel maggio 2022 a Dijon si inaugura la Città internazionale dell’enogastronomia: uno spazio polifunzionale, integrato con il tessuto urbano del centro storico, che si comporrà di spazi didattici ed espositivi, ma anche negozi e ristoranti. In questo quadro la relazione con Dijon è particolarmente significativa non solo come opportunità di scambio, ma anche come strategia comune per sviluppare progetti europei e internazionali per la promozione del territorio, del suo patrimonio enogastronomico e culturale, nonché delle attività economiche connesse.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il gemellaggio tra Dijon e Reggio Emilia risale al 25 maggio 1963. In questa data, in Sala del Tricolore, i Sindaci di Reggio Emilia, Renzo Bonazzi, e di Dijon, Felix Kir (primo cittadino nonché sacerdote cattolico), hanno siglato il patto di gemellaggio che aveva come oggetto il comune impegno per la promozione della pace nel mondo. Negli anni a questo tema si sono aggiunti anche scambi di carattere economico e culturale. Il patto di gemellaggio è stato rinnovato nel 2003 rafforzando la collaborazione e ridefinendo gli ambiti di interesse.
Le due città sono unite anche dalla comune storia di resistenza antifascista e antinazista. Questo tratto comune è stato ribadito anche nel 2018 durante una visita ufficiale del Sindaco Luca Vecchi ospite dell’omologo Francoise Rebsamen.
Altro elemento che unisce le due città è il rapporto stretto con il Texas: come Reggio Emilia è gemellata con Fort Worth, così Dijon lo è con Dallas. Questo doppio gemellaggio è negli anni è stato fonte di interessanti sinergie e progettualità.
Tra il 2019 e il 2020 le due città si sono impegnate per allargare la collaborazione in nuovi ambiti, coinvolgendo nuovi attori del territorio, come la Fondazione Palazzo Magnani, il Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA), Destinazione Turistica Emilia e alcuni consorzi produttivi locali.
Dal 2017, nel contesto del progetto “Volontariat Jeunesse et Réciprocité”, tra le città di Dijon e Reggio Emilia intercorre uno scambio di giovani volontari finanziato dal Servizio civile francese. Questo progetto ha permesso a giovani di essere ospitati a Dijon e Reggio Emilia per un periodo fino a 10 mesi e collaborare con numerose realtà locali.
Nel 2019, nel contesto della Settimana internazionale della cucina italiana, ha avuto luogo una tavola rotonda per riflettere insieme sul tema delle politiche in supporto ai prodotti enogastronomici locali, che ha portato al Comune di Reggio Emilia numerosi spunti innovativi.
Nel contesto della sostenibilità, applicato anche al tema dell’agricoltura e dell’enogastronomia, le due città sono attive su numerosi fronti, come la valorizzazione delle aree agricole periurbane. In questo senso, Reggio Emilia e Dijon hanno collaborato alla stesura di diversi progetti europei correlati al Green Deal Europeo, anche in collaborazione con le rispettive città gemellate texane.
Nel 2020 ha avuto il via un progetto che coinvolge la Fondazione Mondinsieme e l’Istituto Filippo Re a Reggio Emilia e gli istituti digionesi Pardé e Montchapet, per una riflessione e uno scambio di esperienze sul tema della cittadinanza europea.
Nel 2021, in collaborazione con il Comune di Dijon, è stato avviato il progetto “RDG for SDGs (Reggio Emilia, Dijon e Girona per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile), che ha come obiettivo quello di realizzare e diffondere una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione attraverso il contributo di tre gruppi di giovani nelle rispettive città, contribuendo alla promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 nonché alla disseminazione delle buone pratiche attive nelle tre comunità.
Nel maggio 2022 a Dijon si inaugura della Città internazionale dell’enogastronomia, a cui la città di Reggio Emilia partecipa come ospite d’onore.
Contesto e storia
Schwerin è la capitale del Land Meclemburgo-Pomerania anteriore con una popolazione di 91.264 abitanti (2012) è la più piccola capitale di Land dell'intera Germania. La città si è espansa nel corso del tempo sulla costa occidentale e meridionale dello cosiddetto Mare di Schwerin (in realtà un lago) e include nel proprio territorio comunale ulteriori undici laghi minori. Il punto di partenza dello sviluppo urbano è il luogo-simbolo della città, il castello di Schwerin. Il castello è stato fino al 1918 una delle residenze principali dei Duchi di Meclemburgo, e dal 1990 è la sede del parlamento locale.
Gli abitanti chiamano spesso Schwerin "la città dei sette laghi e foreste". Tale denominazione risale all'epoca in cui Schwerin non aveva ancora raggiunto l'attuale espansione geografica ed era effettivamente circondata da soli sette laghi.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il patto di gemellaggio con la città tedesca di Schwerin è stato sottoscritto il 14 aprile 1966 con l’intento di favorire la distensione nei rapporti fra Est–Ovest, nel contesto della Guerra fredda. Gli scambi con la città tedesca hanno permesso a molti giovani delle due città, sin dagli anni Sessanta, di incontrarsi e conoscersi nel corso di iniziative culturali e soprattutto musicali.
A seguito della caduta del muro di Berlino, le relazioni fra le due città sono riprese con maggiore slancio e nel giugno del 2002 è stata realizzata a Schwerin la “settimana italiana” che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, esperti di tradizioni culinarie ed enogastronomiche e tecnici del settore agroalimentare.
Uno scambio particolarmente significativo è avvenuto nel 2003 a Schwerin, quando due rappresentanze di giovani con disabilità provenienti dalle due città si sono confrontati in merito alle opportunità che vengono offerte loro dalle rispettive municipalità.
Ad oggi le relazioni con la città di Schwerin coinvolgono direttamente anche gli istituti scolastici. Nel corso degli anni gli istituti BUS Pascal e Iodi hanno portato avanti visite e scambi di studenti presso la città tedesca.
Negli ultimi anni le relazioni con la città hanno visto aprirsi un nuovo fonte di interesse comune, grazie all’attivazione di scambi fra i club di scherma e scacchi, nati durante i Giochi del Tricolore.
Nel 2020 la Camera di commercio di Schwerin ha risposto alla raccolta fondi promossa dalle istituzioni reggiane per far fronte all’emergenza Covid-19. Inoltre, un gruppo di fotografi della città tedesca ha preso parte al progetto “Under the same roof” promosso dallo Spazio Gerra per raccontare l’esperienza del lockdown a Reggio Emilia e nelle altre città europee.
Contesto e storia
Zadar (in italiano conosciuta anche come Zara) è una città croata, capoluogo storico della Dalmazia. Affacciata sul mare Adriatico, conta 75.082 abitanti (2011).
Fondata nel IX secolo a.C. dai Liburni (noti per le loro abilità di marinai e commercianti), entrò gradualmente nella sfera di influenza romana. Dopo la caduta dell’Impero Romano d'Occidente, Zadar rimase una città di primaria importanza nella regione Per secoli la città fu una delle città più importanti della Repubblica di Venezia, di cui fece parte dall'anno mille fino alla sua caduta (1797).
Dopo la prima guerra mondiale, con il crollo dell’Impero ottomano, le regioni storiche dell’Istria e della Dalmazia, compresa Zadar, furono annesse dal Regno d’Italia che le ha controllate fino al 1944. Nel corso della Seconda guerra mondiale fu gravemente colpita dai bombardamenti aerei e, in seguito al trattato di pace del 1947, fu ufficialmente annessa alla Jugoslavia.
Zadar, nel momento della dissoluzione della Jugoslavia era una delle città economicamente più sviluppate della costa dalmata, sia dal punto di vista industriale che turistico. Questi elementi, uniti ad una posizione molto favorevole, hanno consentito alla città una rapida ripresa dopo la guerra d'indipendenza. Il porto della città, che è adibito sia al traffico turistico sia a quello merci, è diventato uno dei più trafficati della Croazia ed è ben connesso con l’Italia.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il gemellaggio con la città di Zadar è stato siglato dal Comune di Reggio Emilia il 2 giugno 1972. A seguito delle numerose vicissitudini legate alla storia dell’ex Repubblica Jugoslava, il rapporto con la città di Zadar sono stati riattivati solo dopo il 1991 e ha riguardato principalmente la conservazione del patrimonio storico e artistico delle due città.
Nel 2015 una delegazione di 60 persone, in collaborazione con Coopservice e ISTORECO ha visitato la città di Zadar in occasione di un Viaggio della memoria. Meta del viaggio è stato il campo di concentramento di Molat, un’isola di fronte alla città di Zadar. Ad oggi questo campo si trova in stato di abbandono e si sta esplorando la possibilità di valorizzarlo come luogo di memoria storica, in collaborazione con ANPI e ANNPIA.
Nel 2020 la collaborazione tra le due città si è rafforzata con il progetto ANNA (Art of Netowrking and Networking of Art), cofinanziato dal programma Europa per i cittadini. Obbiettivo del progetto è facilitare lo scambio di artisti e opere d’arte tra le due città, sia fisico che attraverso una piattaforma online, in vista di collaborazioni e eventi pubblici. Il progetto coinvolge anche le città di Székesfehérvár (Ungheria) and Schwäbisch Gmünd (Germania).
Contesto e storia
Girona è una città della Spagna, situata in Catalogna, a poche decine di chilometri dal confine francese. Capoluogo della provincia omonima, conta 101.852 abitanti (2019). La città, profondamente legata alle proprie tradizioni catalane, ha dovuto nei secoli lottare per mantenerle in vita, a causa delle numerose dominazioni, ma anche della forte influenza delle culture francese e castigliana. Questa tendenza storica ad una resistenza culturale e linguistica, ha fatto sì che Girona si trasformasse nello zoccolo duro dell’identità catalana.
La storia della città testimonia le molteplici influenze. Il mito della fondazione di Girona si basa sull’epica greca e racconta come Gerione, gigante a tre teste, avrebbe creato e dato il nome alla città. La sua vera origine si deve però ai galli iberici, raggiunto dal controllo romano durante le guerre puniche. Ma è durante la Guerra civile tra Cesare e Pompeo che Girona assume un ruolo centrale e nasce la città fortificata di Gerunda. Un ulteriore momento di rottura storica è la conquista araba, avvenuta all’inizio del VIII secolo. Questa durò poco, in quanto, a causa della vicinanza con i territori francesi, la città finì presto nell’orbita del Regno carolingio in espansione, che ne fece capoluogo della contea omonima, edificando delle possenti mura. La sua storia di autonomia nasce in contrapposizione sia al dominio francese che a quello arabo con un ruolo di stato cuscinetto. La fusione dei regni di Catalogna e Aragona porta alla perdita di indipendenza. Girona è anche famosa per i suoi assedi, ben otto, di cui l’ultimo disastroso da parte delle truppe napoleoniche, che provocò diversi danni a causa dei cannoneggiamenti.
Il rapporto con Reggio Emilia
Girona e Reggio Emilia hanno sottoscritto il patto di gemellaggio il 16 settembre 1982 con l’obbiettivo specifico di valorizzare il patrimonio artistico e culturale delle due città. Negli ultimi anni sono stati attivati diversi scambi in ambito culturale (partecipazione di giovani musicisti catalani alla rassegna “REstate”), scolastico (scambi tra scuole superiori) e sportivo (partecipazione di oltre 100 atleti di Girona alle ultime edizioni dei Giochi del Tricolore).
Le due città fanno parte di Eurotowns, la rete europea di città di medie dimensioni, e hanno partecipato a diversi progetti europei congiuntamente come LAKS (Local Accountability for Kyoto goals) e MMOVE (Managing Mobility Over Europe). Attualmente è attivo il progetto School Chance (finanziao dal programma Interreg), che mira alla riduzione delle emissioni prodotte dalla mobilità scolastica.
Più in generale, sempre nel contesto della rete di Eurotowns, le due città hanno attivi dei tavoli di confronto su temi come mobilità sostenibile, rivitalizzazione del centro storico, rigenerazione degli spazi pubblici e privati, ma anche sviluppo culturale, sociale e commerciale.
Dal 2021, la città gemellata partecipa anche al progetto RDG for SDGs (Reggio Emilia, Digione e Girona per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile) che ha come obiettivo quello di realizzare e diffondere una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione attraverso il contributo di tre gruppi di giovani nelle rispettive città, contribuendo alla promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 nonché alla disseminazione delle buone pratiche attive nelle tre comunità.
Contesto e storia
Fort Worth è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo della contea di Tarrant, nello Stato del Texas, all’estremità occidentale dell’area metropolitana denominata Dallas–Fort Worth–Arlington. La popolazione è di 874.168 abitanti (2017), il che la rende la quinta città più popolosa dello stato e la tredicesima città più popolosa della nazione.
Nel 1876 l'arrivo della ferrovia a Fort Worth ha portato un boom nel settore industriale e del commercio all'ingrosso segnando una importante crescita della città. L’economia locale si distingueva soprattutto per il commercio di capi da bestiame su ferrovia, che ne faceva uno dei principali snodi del Paese. Il 1920, con la scoperta dei primi giacimenti di petrolio, ha portato una vera e propria rivoluzione nella storia della città.
Ancora oggi Fort Worth ricopre una forte rilevanza economica, attestandosi come uno dei centri finanziari ed economici più importanti degli Stati Uniti, soprattutto per ciò che riguarda i servizi e la sanità.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il gemellaggio con Reggio Emilia è stato sottoscritto il 29 ottobre 1985. In questi anni la relazione fra le due città si è consolidata in particolar modo nell’ambito educativo-culturale con l’avvio di scambi rivolti ai giovani delle scuole superiori. Primo fra tutti l’International Leadership Academy Camp, promosso da Fort Worth Sister Cities International, che ha ricevuto nelle ultime edizioni il riconoscimento come miglior campo estivo di scambio americano. Tra gli altri campi, vi è quello realizzato con Kids Who Care – July International Musical Theatre Camp, che mette a confronto ragazzi provenienti da diversi paesi per unire i loro talenti e realizzare un musical originale presso il W.E. Scott Theatre di Fort Worth. Lo scopo del campo è quello di sviluppare le tecniche della recitazione, della danza e del canto all’interno di un contesto multiculturale.
Inoltre, ogni anno durante le vacanze di primavera - lo Spring Break – Reggio Emilia accoglie oltre 15 studenti provenienti delle scuole superiori di Fort Worth. I partecipanti vengono ospitati presso delle famiglie reggiane e vengono introdotti alla città, esplorando le sue eccellenze culturali, artistiche ed enogastronomiche. Nel 2020 questi scambi non sono potuti avvenire fisicamente, ma sono stati proposte delle attività online, come delle tavole rotonde e dei dibattiti, offerti a partecipanti provenienti da tutte le città gemellate di Fort Worth.
Sempre in ambito educativo, l’Istituto Motti di Reggio Emilia partecipa da diversi anni ad uno scambio con la Trimble Technical High School di Fort Worth. I ragazzi dell’Istituto Motti hanno la possibilità di formarsi con tirocini presso alcuni dei migliori ristoranti, pasticcerie della città di Fort Worth e viceversa avviene per gli studenti americani.
In ambito accademico, dal 2015, l’Università di Modena e Reggio Emilia (Dipartimento di Infermieristica), in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, ha ospitato con cadenza biennale studenti della TCU School of Nursing per una settimana di formazione ed approfondimento del sistema sanitario reggiano e sui servizi di cura offerti alla persona.
Durante tutte e 6 le edizioni dei Giochi Internazionali del Tricolore, la delegazione proveniente da Fort Worth è state tra le più numerose, accompagnata sempre da un gran numero di supporter e famigliari. L’interesse della città di Fort Worth in ambito sportivo ha generato negli anni diversi scambi che hanno visto, sia atleti statunitensi che del nostro territorio, impegnati in scambi a livello amatoriali in diverse discipline. Nel 2019 Reggio Emilia, in collaborazione con il Circolo Tennis di Albinea ha ospitato un gruppo di sportive che hanno partecipato ad un torneo non. Inoltre, nel 2021, è stato avviato un dialogo tra la città di Fort Worth, il Comune di Reggio Emilia e la Provincia del Gauteng (Sudafrica) per condividere idee e creare sinergie sul tema della formazione e degli scambi per giovani atleti e tecnici sportivi.
Grazie alla collaborazione fruttuosa con la Camera di commercio italo-americana in Texas e il Consolato italiano di Huston, Reggio Emilia è stata invitata alla 4^ edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo organizzata a Fort Worth a novembre 2019. Questo evento aveva tra i suoi obiettivi quello di sensibilizzare sul tema dell’Italian sounding (l’imitazione dei prodotti italiani attraverso nomi e confezioni). Sempre nel contesto di questa iniziativa si è tenuto un workshop sul tema cibo ed educazione, incentrato sul Reggio Emilia Approach organizzato in collaborazione con Pause Atelier dei sapori.
Da questa riflessione su cibo ed educazione è nata una nuova spinta per promuovere insieme progetti di cooperazione all’interno del programma EuropeAid, in collaborazione con la Fondazione Regio Children e anche in questo caso coinvolgendo le città di Dijon (Francia) e Dallas.
Nel 2020 si sono celebrati i 35 anni del gemellaggio, con la realizzazione di un video [https://www.facebook.com/watch/?v=1463802910484009] che raccoglie le testimonianze di chi negli anni ha contribuito a rinsaldare il rapporto tra le due città.
Reggio Emilia è dal 1989 gemellata con Chisinau, la capitale della Repubblica Moldova situata tra Romania e Ucraina.
Nell'ottobre 2019, per celebrare il 30° anniversario dei primi due gemellaggi - il 20 aprile 1989 con Reggio Emilia e il 2 novembre dello stesso anno con la città tedesca di Mannheim - la municipalità di Chisinau ha inaugurato un'opera nella via principale della capitale per omaggiare le relazioni internazionali.
A Chisinau vivono circa 700.000 persone ed è sede politica e amministrativa del paese (famoso tra l'altro per la sua produzione vitivinicola), oltre che economica (il 60% del PIL del paese è prodotto dalla capitale).
A Reggio Emilia quella moldava è l'ottava comunità straniera a livello di presenze, contando circa 1.500 persone.
Link utili:
La città di Kragujevac è il centro economico, amministrativo, educativo, sanitario, culturale e sportivo della Regione di Sumadija, situata a 140 km a sud della capitale Belgrado e a 150 km a nord della città di Nis, su una superficie di 835 chilometri quadrati. Eretta sulle rive del fiume Lepenica nella valle di Kragujevac, si trova nel cuore della Serbia ed è collegata con il resto del paese e dell’Europa da diverse strade nazionali e regionali.
Kragujevac è oggi la sede del Distretto amministrativo di Sumadija e, insieme a Belgrado, Novi Sad e Nis, è portatrice dello sviluppo spaziale, integrato e sostenibile della Repubblica di Serbia. Negli ultimi cinquant'anni il numero dei suoi abitanti è cresciuto in modo significativo, così come l’urbanizzazione, soprattutto in quanto la città rappresenta il perno industriale regionale e nazionale. Con l'arrivo della FIAT e dei suoi subappaltatori nel 2012, Kragujevac è tornata ad essere uno dei leader del Sud-Est Europa nel settore automobilistico e dell'alta tecnologia. Una nuova svolta nello sviluppo della città è stata raggiunta nel 2018 con la realizzazione del progetto Siemens.
Kragujevac è molto orgogliosa dei ponti di amicizia costruiti con numerose città che la collegano a venti paesi di tutto il mondo, che sono i suoi partner in vari progetti di scambio giovanile e di eventi culturali, come il Salone Internazionale dei cartoni animati anti guerra, il Festival di musica classica - OKTOH, la Biennale d'arte ARTIJA. Ogni singolo atto di amicizia, fratellanza o di cooperazione è un impegno per le nuove generazioni e per il loro futuro.
Kragujevac è gemellata anche con Reggio Emilia dal 2004: il patto tra le due città ha tra gli obiettivi la promozione reciproca dello sviluppo economico, il rafforzamento dei servizi pubblici e del welfare. Negli anni le due realtà hanno collaborato sul tema dell’inclusione scolastica e dei diritti dei bambini, valorizzando l’apporto pedagogico del modello reggiano; hanno inoltre collaborato sul tema delle diversità, attraverso un progetto che ha visto la collaborazione tra il Comune di Reggio Emilia e il programma statale serbo riservato alle Politiche Minorili e che ha promosso anche diversi incontri ed attività di sensibilizzazione a Reggio Emilia dedicate all’impegno internazionale della nostra città per migliorare le condizioni di vita di bambini, giovani e disabili in stato di abbandono o condizione di svantaggio in Serbia.
Kragujevac ha inoltre partecipato a diverse edizioni dei Giochi del Tricolore.
Contesto e storia
Polokwane è una città del Sudafrica nordorientale, capoluogo della provincia del Limpopo, del distretto di Capricorn. Secondo l’ultimo censimento del 2011, la popolazione è di 130.028 abitanti. È il più grande centro urbano dell’estremo nord del Sud Africa.
La sua fondazione deriva dai coloni olandesi (Voortrekkers) nel 1886, in seguito ad uno spostamento dovuto a scontri con le tribù locali. Il nome di fondazione fu "Pietersburg" in onore del capo dei Voortrekker Petrus Jacobus Joubert. La città è stata uno dei terreni di lotta durante la guerra anglo-boera, vedendo un alto numero di vittime. Nel 2005, il governo ha dichiarato il nome ufficiale della città come Polokwane, nome generalmente utilizzato dagli abitanti della regione che parlano la lingua sotho del nord. La città ha avuto un ruolo di rilievo nella storia dell’African National Congress, ospitando anche uno degli ultimi congressi nazionali del partito. La città ha ospitato anche alcune partite della Coppa del Mondo di calcio del 2010.
Polokwane è conosciuta per le numerose opportunità di ecoturismo connesse alla notevole ricchezza di flora e fauna. Spicca un santuario per la protezione del grifone del capo, una specie di avvoltoio a pericolo di estinzione. Il museo di arte moderna risulta uno dei più ricchi del paese e la città ha il tasso di sculture pubbliche più alto dell’intera Africa.
Dal punto di vista economico, Polokwane è uno dei principali poli di produzione industriale di bevande analcoliche e birra. Inoltre, qui ha sede una delle principali aziende di produzione di radio e strumentazioni hi-fi.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il patto di gemellaggio con la Municipalità di Polokwane risale al 25 aprile 2004 e dà seguito alla relazione storica fra la città di Reggio Emilia e l’African National Congress. Questo rapporto conferma inoltre l’interesse di Reggio Emilia a cooperare direttamente con gli enti locali sudafricani, in un’ottica di supporto concreto, vicino ai bisogni dei cittadini.
Gli ambiti di cooperazione internazionale su cui si basa il gemellaggio fra le due città riguardano principalmente la formazione professionale di base e di livello manageriale e la gestione delle risorse idriche, progetto realizzato con la collaborazione di Agac/Enia (oggi Iren). Ultima, ma non per importanza, la cooperazione in campo economico per lo sviluppo di cooperative artigiane o di produttori, e di piccole e microimprese che valorizzino il territorio.
Contesto e storia
Pemba è una città del Mozambico, situata sulla costa orientale e capitale della provincia di Cabo Delgado, che costituisce l'estremità settentrionale del Paese, al confine con la Tanzania. Al 2017 conta 201.846 abitanti. La città si affaccia sull'Oceano Indiano e in particolare sulla baia di Pemba. Fu fondata dalla compagnia commerciale Niassa, tutelata dal Regno di Portogallo, nel 1857 e battezzata Porto Amelia, in onore della regina consorte Amelia d'Orléans.
Nei pressi della città si trovano laboratori che vendono articoli di artigianato locale, come sculture e incisioni in legno e pietre dure. L'aeroporto di Pemba serve anche i numerosi turisti diretti al parco nazionale delle Isole Quirimbas. Oggi Pemba è una meta turistica importante in Mozambico, e attorno al centro principale stanno sorgendo numerose località balneari già rinomate, come Praia de Wimbe e Praia do Farol; da queste spiagge la barriera corallina si può raggiungere a nuoto oppure a piedi in caso di bassa marea. Il porto di Pemba è considerato particolarmente promettente dal punto di vista degli investimenti grazie alla profondità delle sue acque che garantirebbero l’accesso a grandi navi commerciali.
Il rapporto con Reggio Emilia
La città di Pemba e quella di Reggio Emilia si incontrano per la prima volta nel 1970, quando la prima delegazione del Fronte per la liberazione del Mozambico (FreLiMo), il movimento di lotta contro il colonialismo portoghese, fece visita alla città di Reggio Emilia e firmò, il 2 luglio 1970, il gemellaggio tra l’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e l’Hopital Central di Cabo Delgado.
Samora Machel, primo Presidente del Mozambico indipendente, è ospite della città di Reggio Emilia nel 1973, durante la Conferenza Internazionale di Solidarietà con Angola, Guinea Bissau, Mozambico e Sao Tomè.
Base di questo gemellaggio è un profondo e sincero sentimento di amicizia, che è confluito nelle attività di scambio e accoglienza, che permangono tuttora. Sono e sono stati coinvolti: politici, dipendenti comunali, dottori, infermieri, dipendenti dell’ospedale, persone comuni, insegnanti e molti altri professionisti. Una delegazione guidata dal sindaco di Reggio Emilia, Renzo Bonazzi, è a Maputo il 25 giugno 1975 in occasione dell’Indipendenza del Mozambico: in queste giornate il Presidente Samora Machel propone la firma di un patto di cooperazione e amicizia con la città di Pemba firmato nella città mozambicana il 2 luglio 1975.
Prendono quindi il via una serie di iniziative internazionali che vedono la promozione dei primi progetti di cooperazione, di formazione in ambito professionale e di promozione culturale: diversi scambi che culminano a metà anni ’80 con l’avvio del primo grande progetto di cooperazione decentrata intersettoriale tra l’Italia e il Mozambico: Noi con Voi. La città di Pemba implementò diversi progetti connessi, rafforzando i servizi della città e sostenendo la nascita di imprese, anche in campo agricolo.
Dal 1997 la città di Pemba partecipa ai Giochi Internazionali del Tricolore, organizzati ogni 4 anni a Reggio Emilia, inviando delegazioni di giovani sportivi.
Nel 2004 prende il via uno scambio tra alcune scuole primarie di Reggio Emilia e di Pemba, e si rafforzano le occasioni di confronto in ambito educativo come il progetto Educa (progetto europeo che ha inizio nel 2011). La relazione tra Pemba e Reggio Emilia continua anche oggi con nuove collaborazioni e con una diversificazione degli obiettivi: lo sviluppo economico, il supporto allo sviluppo rurale e all’agricoltura, la pianificazione urbana la promozione culturale, il turismo sostenibile e l’educazione per tutti e di qualità.
Tra il 2018 e il 2020 si sviluppa il progetto PARTICIDADE, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, che propone un percorso finalizzato a migliorare i sistemi di governance territoriale e dei servizi attraverso il rafforzamento istituzionale e di competenze dei municipi in Mozambico secondo tre linee di intervento: rigenerazione degli spazi urbani, rafforzamento dei servizi socio-educativi della città e sviluppo dei servizi di supporto a giovani disoccupati.
Nel 2019 è inizio il progetto MAISPEMBA, progetto finanziato dall’Unione europea, che promuove lo scambio di buone pratiche nel settore dell’urbanistica. Nello specifico si prevede di creare in seno alla municipalità di Pemba un ufficio all’urbanistica, sviluppare i servizi all’inclusione sociale e impostare una strategia di gestione dei rifiuti.
Contesto e storia
Beit Jala è una città della Cisgiordania, a circa 10 km a sud di Gerusalemme, sul lato occidentale della strada per Hebron, di fronte a Betlemme. La città, nel 2017, contava 13.367 abitanti secondo l'Ufficio centrale di statistica palestinese. Circa l'80% della popolazione erano cristiani (per lo più greci ortodossi) e circa il 20% musulmani. Beit Jala, come Betlemme, è sede di strutture educative appartenenti a diverse confessioni.
La storia della città ha le sue origini tra il Vi e VII secolo, con l’Impero romano d’Oriente. Durante l’Impero ottomano la comunità di Beit Jala risulta avere una forte e florida comunità cristiana, spesso in disaccordo con i metodi di tassazione dei funzionari ottomani e in grado di far sentire la sua voce con le autorità centrali.
Tra Ottocento e Novecento, con il montare della questione israelo-palestinese, la posizione geograficamente intermedia ha spesso visto la città in prima linea nei movimenti di truppe; ma la sua peculiarità di città cristiana l’ha mantenuta al di fuori di scontri di tipo etnico e religioso.
Attualmente, in seguito alla costruzione del muro per dividere la Cisgiordania da Israele, circa 50 famiglie di Beit Jala si trovano isolate dalle terre che coltivavano in passato. In questo senso, la comunità locale e i suoi leader politici e religiosi si sono fortemente spesi contro la costruzione del muro e tutt’oggi ne criticano gli effetti negativi sulla popolazione.
Beit Jala ha un ospedale e tre istituti per disabili: la Bethlehem Arab Society, il Lifegate Rehabilitation, un progetto di riabilitazione tedesco-palestinese, e la Casa Jemima, un centro per bambini disabili fondato da associazioni olandesi. La città è famosa per l'artigianato in legno d'ulivo ma esistono anche industrie tessili, del tabacco e farmaceutiche.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il rapporto con il Governatorato di Betlemme e la Municipalità di Beit Jala risale alla firma del Patto di Gemellaggio con la Provincia di Reggio Emilia, sottoscritto il 28 aprile 1999, e del Patto di Amicizia con il Comune di Reggio Emilia del 2005. In questi anni il rapporto tra i territori è cresciuto portando alla firma di un Patto di Gemellaggio tra Reggio Emilia e Beit Jala, avvenuta in sala del Tricolore il 27 febbraio 2019.
Il gemellaggio ha individuato gli ambiti prioritari di collaborazione: promozione dei diritti umani; cittadinanza attiva, promozione e tutela dei diritti dell’infanzia in ambito culturale e socioeducativo; tutela dei diritti nell’ambito dei servizi alla persona e dell'innovazione sociosanitaria; rafforzamento degli scambi giovanili e in ambito sportivo; valorizzazione dell’imprenditoria giovanile e promozione di iniziative di turismo responsabile.
A rafforzare l’accordo sarà inoltre la costituzione di un Comitato di Gemellaggio che si occuperà di sviluppare questa relazione e di promuovere progettualità e iniziative ad essa collegata, mantenendo così vivo il dialogo tra le due città e assicurando il pieno coinvolgimento dei cittadini e dell’opinione pubblica.
Per fronteggiare la situazione critica in cui versano i servizi rivolti alla prima infanzia, si stanno sperimentando anche nuove collaborazioni con diverse realtà istituzionali ed associative palestinesi come il Ministero dell’educazione, il Patriarcato di Gerusalemme, il Patriarcato greco-ortodosso, quello greco-cattolico, l’Unesco ed ovviamente la Municipalità di Betlemme.
Dalla fine del 2020 è in corso il progetto OASI (Opportunità, Ambiente Sviluppo, Innovazione), che si pone l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dei servizi e degli spazi pubblici urbani di Beit Jala, favorendo il miglioramento delle condizioni di salute, della partecipazione e del protagonismo dei cittadini, soprattutto dei giovani e dei bambini. Nello specifico, il progetto mira alla riqualificazione di uno spazio verde urbano di proprietà del Comune di Beit Jala, al fine di incentivare la partecipazione dei cittadini e la promozione di uno stile di vita sano e sostenibile. Inoltre OASI mira a rafforzare la municipalità di Beit Jala in termini di capacità di pianificazione politica partecipativa, valorizzando il ruolo e le competenze dei giovani.
Tavolo di coordinamento per il gemellaggio Reggio Emilia-Beit Jala
Contesto e storia
Centar è uno dei comuni in cui si suddivide la città di Sarajevo, la capitale della Bosnia ed Erzegovina. Costituisce una delle aree più antiche della città è il centro amministrativo, commerciale, culturale, educativo e medico di Sarajevo. Il comune di Centar in un censimento del 2013 contava 55.181 abitanti.
Sarajevo Centar costituisce inoltre la municipalità simbolo per il paese, una delle zone maggiormente colpite durante l’assedio in quanto sede delle più importanti istituzioni del paese. Nel cuore di Sarajevo Centar oggi sorge sul fiume Miljacka il ponte Suada e Olga, una volta chiamato Vrbanja: un luogo simbolo nella storia del paese, dove il 5 aprile 1992 ebbe di fatto inizio la guerra in Bosnia ed Erzegovina.
Il rapporto con Reggio Emilia
Il percorso di gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar parte nel 2019, e in particolare con l’approvazione in Consiglio comunale di una mozione che impegnava la Giunta ad attivare un dialogo con la Municipalità di Sarajevo Centar. Risale al gennaio 2021 la decisione del sindaco di Sarajevo Centar, Srđan Mandić, di avviare l’iter per l’attivazione del gemellaggio. Nell’ottobre 2021 la Commissione Consiliare Speciale Diritti umani, pari opportunità e Città Internazionale ha approvato la proposta di gemellaggio che è stata ufficializzata con le istituzioni del Comune di Centar nel maggio 2022.
Il gemellaggio vede un forte coinvolgimento e supporto da parte di diverse istituzioni e organizzazioni della società civile del territorio reggiano che negli anni passati e in quelli più recenti ha permesso di mantenere vivo lo scambio e la programmazione tra le due realtà grazie a progetti di solidarietà e sui diritti umani, quali Pita e pasta di pace, Most (che significa ponte) e le iniziative per il 25° anniversario del genocidio di Srebrenica. Diverse le iniziative che hanno visto protagoniste le scuole reggiane, e in particolare gli istituti superiori Bus Pascal e Filippo Re. Dopo una serie di incontri e formazioni in merito alla storia dei recenti conflitti in Bosnia ed Erzegovina, anche con la partecipazione di attivisti per i diritti umani e esperti di prevenzione dei conflitti, i due istituti hanno sviluppato un progetto grafico che è stato poi diffuso nella città di Reggio Emilia. Il progetto mirava inoltre a diffondere consapevolezza in merito alle sfide contemporanee per la Bosnia ed Erzegovina e per l’area dei Balcani occidentali. Infine, in questi ultimi anni si è ulteriormente rafforzata la collaborazione con Fondazione E35, Mondinsieme, Fondazione dello sport e Reggio Children per attività collegate alla progettazione, ai progetti educativi e sportivi.
Dichiarazioni di amicizia
- African National Congress (Patto di solidarietà 1977)
- Brasile Rio Branco
- Cina Rizhao
- Repubblica Saharawi, Smara
- Sudafrica Ekurhuleni
- Palestina Nablus