Attribuzione De.C.O.

Il Comune di Reggio Emilia con Delibera di Giunta Comunale (GC 2024/97) ha attibuito alla "Saba" la Denominazione Comunale d’Origine di Reggio nell’Emilia, approvando il relativo "Disciplinare di produzione della Chizza Reggiana di pasta sfoglia".

D'ora in poi i ristoratori e le aziende produttrici di cappelletti che vorranno fregiarsi del marchio sulle proprie confezioni.dovranno rispettarlo.

La Chizza Reggiana

La Chizza è un prodotto del tutto reggiano, nato dall’estro di un pasticcere ebreo, Federico Sacerdoti detto Salamein, che aveva il suo laboratorio e forno in via dell’Aquila, una delle strade dell’antico Ghetto di Reggio Emilia.

Il prodotto rispondeva alla esigenza di mangiare gradevolmente un cibo che evocasse un poco lo gnocco fritto ripieno, ma di pasta sfoglia e cotto al forno, e che per essere confezionato non abbisognasse di utilizzo di grassi animali vietati dalla religione ebraica.

La Chizza, nella sua friabilità e croccanza, permetteva di offrire al palato e all’occhio una soluzione intelligente ad un problema complesso. La Chizza, quindi, per sua natura è un prodotto da forno.

Da rimarcare che la Chizza al forno è propria ed esclusiva della città di Reggio Emilia. Più ci si allontana dal centro cittadino più la presenza della Chizza come prodotto locale scompare.

E’ documentato al 1909 l’apprezzamento incondizionato di Edward K. Glayword presidente della ‘British Agricoltural and Industrial Company’, che, dopo una visita e un pranzo sopraffino a Reggio Emilia, scrisse le lodi della Chizza reggiana in un articolo sulla prestigiosa Revue Internationale Gastronomique, dando al prodotto fama internazionale.