Mirabello (Al Mirabèl in dialetto reggiano) è un quartiere della città di Reggio posto a sud-est del centro storico, a monte della via Emilia verso Modena.
Storicamente parte della frazione ( o “villa”) di Ospizio il rione inizia ad assumere una propria autonomia a partire dagli anni Sessanta, con la costruzione degli alti palazzi che circondano ancora oggi il vecchio stadio. È delimitato a nord da viale Olimpia, a est da via Melato, o ovest dal parco di via Matteotti e a sud da via Terrachini.
I primi documenti su quest’area della città risalgono al medioevo (1142), periodo in cui viene menzionato il borgo di San Pietro fuori le mura, che fu poi raso al suolo dal duca d’Este nel XVI secolo per motivi militari, quando vennero rinforzate le mura della città e il loro sistema difensivo tramite la cosiddetta “tagliata”. In loco era presente una “braida”, termine di origine longobarda che indicava campi suburbani coltivati a prato, in cui nel 1217 si tenne una fiera. La braida era di proprietà della curia vescovile di Reggio, che tra il 1624 e il 1659 vi fece costruire una villa detta Mirabello, forse per la bella veduta di campi coltivati e filari che si vedeva da quella posizione. Il complesso architettonico fu poi spianato qualche anno più tardi per far fronte al paventato assedio da parte dell’esercito spagnolo. Nel 1869 fu acquistato dal Comune per realizzarvi la nuova piazza d’Armi e l’edificio della polveriera. L’area, posta fra le attuali via Matteotti e viale Olimpia, dal 1910 fu occupata dallo stadio comunale Mirabello: dapprima limitato a un semplice campo di calcio, fu successivamente dotato di tribune e successivi ampliamenti, di cui l’ultimo nel 1988. Rimase campo di gioco della Reggiana calcio sino al 1995 e attualmente è utilizzato dalla squadra cittadina di rugby.
Nel dopoguerra fu realizzata la zona sportiva a est di via Melato, ospitante il campo di atletica, i campi da tennis e la piscina. Dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta la zona è stata caratterizzata da una forte espansione urbanistica ad alta densità abitativa. Degli anni Sessanta è la costruzione della scuola primaria Dall’Aglio e, qualche lustro più tardi, il nido d’infanzia comunale Arcobaleno. Nel 1982 fu eretta una nuova parrocchia dedicata a San Pasquale Baylon nell’area di proprietà della curia vescovile occupata dal vecchio edificio della polveriera: tuttavia, vicissitudini economiche e mutate condizioni pastorali indussero la Diocesi a rivedere la possibilità di costruire un luogo nuovo per il culto sicché il polo religioso principale per la comunità cattolica del quartiere rimane tuttora la limitrofa parrocchia di San Francesco da Paola, a Ospizio.
Oggi il quartiere è al centro di un’importante programma di riqualificazione urbana, che ha come fulcro l’ex Polveriera che ospita centri servizi per il welfare, luoghi per l’innovazione sociale e spazi collettivi.


Bibliografia

  1. AA.VV., Le diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Compendio di notizie e dati statistici, Age Editoriale, Reggio Emilia 1985
  2. W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985
  3. AA.VV., Abitare nella Sesta, Circoscrizione VI, Reggio Emilia 2007
  4. AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009