Il territorio di San Prospero Strinati (“San Prôsper di Strinē” in dialetto reggiano, “S. Prosperi de Striniate” in latino) era già popolato nella media età del bronzo e in periodo romano era attraversato da diversi “cardini” minori (fra cui l'attuale via Samoggia, asse viario ortogonale alla via Emilia e speculare prosieguo di via della Canalina).

La località è comunque citata per la prima volta nel 1113 con il toponimo “Strinati” in una cessione di beni al monastero benedettino di San Prospero extra mœnia, che era collocato nei pressi dell'attuale via Guido Riccio Fogliani il cui territorio, sino al secolo scorso, era parte integrante della villa. Successivamente, come riporta il Baricchi, Strinati è nominata in un placito del 1136 dell'imperatrice Richenza e in una carta del 1283. Nel 1447 era comune autonomo, poi unito a Reggio. Con la “tagliata” del 1551, che imponeva la demolizione di tutti gli edifici che stavano entro alcune centinaia di metri dalle mura della città, il duca di Modena rase al suolo anche il monastero di San Prospero, i cui monaci furono trasferiti in San Pietro, in città. Sempre nel XVI secolo i monaci del monastero di San Prospero innalzarono una chiesa col titolo di San Prospero su una cappella preesistente posta nella sede dell'attuale chiesa parrocchiale. Nel '700 fu costruito ex novo l'attuale edificio di culto, più grande e adeguato del vecchio.

Sino al '900 il territorio della parrocchia (e quindi della villa) di San Prospero Strinati si estendeva sino alle mura della città, comprendendo gli attuali quartieri Tondo e Gardenia, sino alle zone dell'ex gasometro e del tribunale, costruito su una vecchia fornace: le ultime parrocchie stralciate da San Prospero Strinati furono nel 1957 San Giovanni Bosco al Tondo e nel 1965 San Paolo (solo alcune porzioni di territorio a sud-est). Mentre la parte più prospiciente la città (Gardenia) della villa ospitò una delle prime zone operaie e industriali di Reggio già nel primo Novecento (Calzificio, Greco, Lombardini) la parte di territorio che individua l'attuale San Prospero Strinati è stata coinvolta dallo sviluppo urbanistico soltanto a partire dagli anni '60. Fra '800 e '900 le principali infrastrutture del secolo scorso furono la ferrovia Milano-Bologna (aperta nel 1859), la ferrovia Reggio-Boretto (inaugurata da Mussolini nel 1925 e soppressa nel 1955, oggi scomparsa) e l'autostrada del Sole (1959).

Nel dopoguerra l'abitato a sud di San Prospero crebbe, spostando il centro della frazione della zona della chiesa all'area posta fra l'attuale tangenziale nord (1986) e la ferrovia Milano-Bologna. Lo sviluppo della frazione portò anche alla chiusura delle vecchie scuole, decentrate rispetto all'area più densamente popolata, e all'apertura di un nuovo polo scolastico più baricentrico. San Prospero è famosa per avere ospitato una delle prima piste ciclabili di Reggio, dalla chiesa in direzione sud, (1991) e il secondo grande ipermercato della città (1993). Successivamente è stata insediata la nuova sede di Max Mara, a nord dell'Autosole. Dagli anni 2000 il territorio della frazione, già interessato dal passaggio della Tav a nord dell'autostrada, ospita i tre ponti di Santiago Calatrava e il nuovo casello dell'A1. Fa da sfondo alle nuove opere infrastrutturali il Bosco Urbano che porta il nome di San Prospero, primo esempio di ricostruzione in città del bosco planiziale padano.

Oggi i principali poli di aggregazione della frazione sono rappresentati dalla parrocchia e dalle società sportive. Un ruolo fondamentale per l'educazione è svolto dalle scuole presenti. Diversi adulti e anziani passano il tempo libero al centro sociale La Fornace (già nell'ambito di San Paolo-Tribunale) e al relativo laghetto di pesca sportiva (nell'attigua zona del tribunale) o nella piazza degli Strinati, ove si affacciano diverse attività commerciali.


 Bibliografia:

  1. G. Tiraboschi, Dizionario topografico storico degli stati estensi, XVIII sec.
  2. W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985
  3. L. Casi, San Prospero Strinati. Storia e cronaca della comunità, Reggio Emilia 1996
  4. AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009