Tribunale - San Paolo
Scheda storica
Il quartiere del Tribunale-San Paolo, corrispondente alla superficie territoriale della parrocchia di San Paolo, è un area della città di recente formazione, cerniera fra San Prospero Strinati, Santa Croce e il nucleo storico di Mancasale.
Il territorio sino al secolo scorso era un luogo a destinazione prettamente produttiva, funzione dovuta principalmente alle via di comunicazione stradale e d’acqua che lo attraversavano. A testimonianza di ciò, l’antica fornace di via Fanti-Paterlini (oggi demolita e sostituita dal tribunale), affiancata dalle cave poi diventate laghetti, e i numerosi mulini e folli collocati fra l’asse stradale per Bagnolo e il contiguo canale di Secchia. Si tratta, in genere, di opifici rimasti attivi sino alla prima metà del secolo per poi lasciar spazio a nuove residenze e locali commerciali. Fino al primo decennio del XX secolo l’ambito del Tribunale è appartenuto a Mancasale e San Prospero Strinati, per poi appartenere alla villa (frazione) di Santa Croce dal 1014 al 1965, anno in cui fu eretta l’attuale parrocchia di San Paolo.
L’ambito poggia su due antichi cardi romani: viale Regina Margherita e via Veneri, che collegavano, e collegano tuttora, la città alla Bassa. A essi si sommava un asse minore oggi ricalcato in parte da viale Rodolfo Morandi, detto viottolo del Paradiso, un piccolo stradello che conduceva all’omonima corte oggi scomparsa. Sino al XVI secolo, prima della famosa “Tagliata” che, per motivi militari, portò all’abbattimento di tutti i caseggiati a 600 metri dalle mura medievali, il territorio era contraddistinto da case sparse e dal primitivo borgo di Santa Croce esterna, posto subito fuori dalla porta tuttora esistente, che includeva una chiesa dedicata proprio alla Santa Croce, anch’essa demolita. A est di essa, sorgeva l’ asse di via Veneri-via delle Ortolane, già citato in un documento del 1315 come “antica strada per Reggiolo” ove, all’incrocio con viale Ramazzini, è collocato l’oratorio della Beata Vergine della Neve, meglio conosciuto come “chiesolino dal ‘Sapèll’ (dell’infangamento)’” o “Madonna dei calzini (d’i calsètt’)”, in quando sulle sponde del piccolo edificio di culto le ortolane che dalla campagna si dirigevano in città per vendere i prodotti della terra si apprestavano a mettersi le calze. Al tempo viale Ramazzini rappresentava la principale arteria stradale per Correggio, visto che via Adua fu costruita soltanto negli anni 1910. Subito a sud dell’oratorio della Madonna della Neve è situata la chiesa di Gesù Operaio, che un tempo era la cappella di riferimento per i lavoratori delle vicine Officine Meccaniche Reggiane. La costruzione della ferrovia statale Milano-Bologna (1859) segnerà una barriera fortissima fra la città e il quartiere, parzialmente abbattuta con il sottopasso di via Makallè (1932) e quello di via Paterlini (anni 1990-2000). Nel 1886-87 fu attivata la ferrovia Reggio-Guastalla e nel 1927 la Reggio-Boretto: in quell’anno entrerà in funzione anche la stazione di Santa Croce, sui cui si svilupparono diverse industrie fra cui anche la celebre fabbrica del baccalà di Gimondi, alla cui chiusura è sopravvissuto il piccolo oratorio di Regina Pacis (1948), tempio votivo costruito dall’industriale in onore della Madonna per aver risparmiato la sua fabbrica dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. In zona, fra via Candelù, via Faiti e via Selo, nacque nei primi del ‘900 la cooperativa di abitazione per le case popolari di Mancasale (all’epoca il territorio era parte di quella “villa”) e poco distante, poco prima del vecchio mulino della Nave (oggi demolito), la vecchia cooperativa di consumo di Mancasale oggi adibita a ristorante.
A margine della ferrovia Milano-Bologna, fra fine ’800 e primi ’900 furono realizzati il Tiro a segno nazionale, ancora oggi perfettamente funzionante, e la Regia scuola agraria, poi sostituita negli anni 1970 dal polo scolastico superiore di via Makalle, che oggi comprende istituti tecnici, licei sociopedagogici e linguistici. In quel periodo viene costruita la nuova chiesa parrocchiale di San Paolo. Negli anni 1980 l’antica fornace fu sostituita dall’attuale tribunale e dagli uffici direzionali del ministero delle finanze e di studi legali. Nel decennio successivo sull’area del vecchio laghetto “Al chiaro di luna”, da non confondere con il vicino laghetto della fornace”, fu realizzato il Parco della Resistenza, a ricordo di tutti i martiri della guerra di Liberazione 1943-1945.
Negli anni 1980 fu rettificato l’asse stradale di via Zacchetti, allineandolo allo sbocco su via Adua di viale Regina Margherita, operazione urbanistica che portò all’abbattimento del vecchio edificio del Follo. Parimenti, fu anche abbattuta un’ulteriore barriera alla ferrovia Milano-Bologna rappresentata dal passaggio a livello di via Cisalpina, divenuto sottopassaggio. In quello stesso periodo, oltre alla realizzazione del tribunale, viene anche costruito il palahockey Fanticini, oggi diventato secondo palazzo dello sport della città. Dagli anni 1990 nuove funzioni direzionali si sono insediate nel quartiere, in particolare nel “grattacielo” ‘Trade Center’ e nel nuovo palazzo dell’Inps. Negli anni 2000 dei piani di riqualificazione urbana interessano ex magazzini-depositi del Parmigiano-Reggiano lasciando il poso a superfici commerciali e supermercati.
Il territorio è prettamente a carattere urbano ed è a vocazione residenziale e terziaria. È attraversato dagli antichi Canale di Secchia e Canale d’Enza, oggi quasi completamente tombati nelle aree più limitrofe al centro. Gli edifici di rilievo sono rappresentati dai villini primonovecenteschi di via Zacchetti, via Veneri e viale Regina Margherita; dai manufatti storici dei canali di bonifica e della ferrovia; dagli edifici religiosi storici (oratorio della Madonna della Neve, cappella di Regina Pacis, cappella di Gesù Operaio) e moderni (chiesa parrocchiale di San Paolo, progettata dall’architetto Enea Manfredini); dagli edifici pubblici moderni come il tribunale.
La popolazione, dopo un calo negli anni ‘80 e ‘90, arrivò a superare i 3.500 nei primi anni 2010. Attualmente il numero dei residenti è di 3.479 abitanti. L'indice di vecchiaia è più basso rispetto alla media comunale e il tasso di natalità più alto di un terzo. La percentuale di stranieri residenti è il doppio rispetto alla media comunale (32,5% contro 16,5%). I cittadini non italiani provengono principalmente da: Albania, Cina, Ucraina.
L’ambito è dotato di una moltitudine di servizi pubblici e privati, fra cui diverse aree commerciali, collocati lungo le principali arterie stradali. Sono presenti diverse scuole di ogni ordine e grado, collocate principalmente nel polo scolastico di via Makallè. In via Veneri è presente la scuola dell’infanzia paritaria Campi Soncini e, dall’altro lato della strada, la scuola primaria statale Collodi. La zona è dotata di impianti sportivi, legati principalmente alle scuole. Fra di essi spicca il sopraccitato PalaFanticini e l’adiacente campo sportivo in erba sintetica. Oltre ad essi si contano il Tiro a segno Nazionale e il laghetto per la pesca sportiva della Fornace I principali centri di aggregazione di quartiere sono la parrocchia di San Paolo Apostolo di viale Regina Margherita e il centro sociale La Fornace di via Cisalpina. Nell’ambito territoriale sono presenti anche l’ufficio postale e una farmacia comunale, oltre alle più svariate attività commerciali di base. Il verde pubblico attrezzato è rappresentato dal parco della Resistenza, dall’area verde di via Liguria e dal Parco della Fornace, che si affacciano su via Cisalpina.
Il quartiere è uno snodo fondamentale per le linee del servizio di trasporto pubblico urbano, dovuto anche alla presenza del polo scolastico di via Makallè. In loco vi transitano: la linea 5 Rivalta-Mancasale; la linea 10 Baragalla-Deposito Act; la linea 11 via Mascagni-Gavassa; la linea 12 Roncocesi-Pratofontana,; la linea 13 Sesso-Tribunale e il minibus della linea H parcheggio stadio-ospedale. Il territorio è attraversato dalla ferrovia Milano-Bologna e dalla ferrovia regionale Reggio Emilia-Guastalla, in fase di elettrificazione, su cui è situata la stazione di Santa Croce. Le piste ciclabili sono presenti sulle principali arterie stradali e collegano il quartiere al centro città, a San Prospero Strinati, Santa Croce, Mancasale e Pratofontana attraverso via Gramsci, via Adua, via Cisalpina e via Petrella.
Bibliografia
- P. Camellini, Guida commerciale turistica e culturale di Reggio Emilia e provincia, Centro studi regionale per l'Emilia e Romagna, Reggio Emilia 1974.
- W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985
- AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009
- AA.VV., Laboratorio Geostorico Tempo Presente, Un'esplorazione geostorica nel territorio della Circoscrizione 7, Comune di Reggio Emilia 2007