Mariam - Siria
(Giuramento 30-03-2018)

Io sono Siriana, nata in Siria ma non proprio siriana, ero “una palestinese in Siria” perché i miei nonni nel ‘48 hanno dovuto scappare. Non avevo nessuna cittadinanza, né quella palestinese, né quella siriana, potevo vivere bene in Siria ma come palestinese.

Quella italiana è la mia prima cittadinanza. Sono felice di aver preso la cittadinanza italiana perché mi sento libera e posso spostarmi liberamente, anche entrare in Palestina e vedere la mia terra d’origine.
I miei familiari sono tutti senza cittadinanza, nessuno può spostarsi liberamente. Quando ho preso la cittadinanza, il 30 marzo anche quella signora della Sala Tricolore (ndr. assessore Serena Foracchia) ha detto: “oggi è un giorno importante per la Palestina”.
In Palestina è una grande festa il 30 marzo, è il “Giorno della Terra”, la festa che ricorda quando i palestinesi scappavano dalla Palestina. Per me è stato anche il giorno della festa della mia cittadinanza.

Ero molto contenta, quasi folle, contenta tantissimo, anche per i miei figli. Io vorrei rivedere i miei genitori e loro vogliono vedere i miei figli, ma ho paura a portarli in Siria in mezzo alla guerra.
I miei genitori hanno 80 anni e vorrei portarli qui in Italia anche solo per 15 giorni, ma sto facendo fatica con i documenti, perché il consolato non da il permesso nemmeno con il visto per turismo. Così io piango, la mia bambina piange, i miei genitori piangono. La mia bambina più piccola sente la mancanza dei nonni e dice sempre: “perché le altre bambine hanno i nonni e noi no?”

Prima della guerra (fino al 2010-2011) in Siria si viveva benissimo, c’era la pace e il rispetto delle culture e delle religioni, tutti vivevano insieme, cristiani e musulmani, nella pace... poi è scoppiata la guerra. Non torno in Siria dal 2009.

Gli italiani qui sono tutti gentili, i miei figli amano stare in Italia, anch’io amo l’Italia. Anche i vicini di casa, sono tutti gentili, c’è amicizia.
Mi piace tante cose dell’Italia, ma per prima cosa le persone. L’Italia è buona, l’italiano è molto gentile, mi piace molto la persona italiana, e io sto bene bene, questo fa si che non ho paura.
Io parlo con tutti, a Rosta Nuova vivo benissimo. Noi andiamo a casa degli amici, a me piace così, in pace con tutti.
L’unica cosa che mi manca qua è che vorrei poter vedere i miei genitori. Perché questo mondo è così? Ci sono le guerre e non si può vivere in pace con tutti?
Io sono musulmana ma rispetto tutti, parlo e sono amica con tutti. Non mi interessa avere tante cose nella vita, mi piace solo vivere bene in pace.