Pubblicazioni e mostre fotografiche
Cataloghi e mostre fotografiche, libri e film.
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Luciano Nadalini, fotografo emiliano romagnolo, segue i movimenti e l’attivismo civile per la pace da circa 30 anni. Le sue foto ci permettono di viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso anni di manifestazioni pacifiche partendo dalle nostre città fino a luoghi ‘gemelli’ da altre parti del nostro pianeta.
Osservando queste immagini, è quasi possibile sentire il grido potente e determinato delle persone che chiedono la pace in un mondo ancora dilaniato dalla guerra. Dalle guerre.
Dai Balcani all’Iraq, passando dal Mozambico, Nadalini ci offre retrospettive di numerosi movimenti, tutti motivati dalla stessa richiesta: che i governi depongano le armi (e smettano di venderle).
Queste immagini ripercorrono anni di conflitti, ma soprattutto anni di incessanti richieste di pace. Le persone, le strade, le piazze e i paesi che scorrono davanti ai nostri occhi sono un vero e proprio memoriale per la pace. Questi ci ricordano quanto sia fondamentale restare uniti per dimostrare che esistono altre soluzioni, e che aprire il fuoco non è mai la soluzione ai problemi.
Queste immagini non sono altro che un promemoria per ricordare che, ancora oggi, soprattutto oggi, i movimenti per la pace sono essenziali per lottare contro la violenza sistemica e continua; contro regimi sempre più autoritari che rispondono all'opposizione brandendo le loro armi; contro chi vede nell’atrocità una risposta adeguata. Alzeremo la voce e con ostinazione, ripudieremo ancora e sempre la guerra, qui o altrove. Non ci faranno tacere!
Catalogo fotografico online: https://movimentiperlapace.iscosemiliaromagna.org/
Nel novembre del 1995 gli accordi di Dayton hanno fermato la guerra in Bosnia Erzegovina, ma non hanno costruito una vera pace.
Da Sarajevo a Bratunac, via Belgrado, da Višegrad a Srebrenica, le voci dei protagonisti si rincorrono, superando le appartenenze culturali, per raccontare le tragedie individuali e familiari: la vita durante la guerra, gli odiosi stupri etnici, il genocidio di Srebrenica e quello mai riconosciuto di Višegrad, la perdita dei familiari, della casa, del lavoro, di ogni certezza, la fine di un mondo, di una vita.
Un quarto di secolo dopo, la Bosnia Erzegovina ha ancora attaccato alle caviglie il peso incalcolabile del conflitto, che la sta facendo sprofondare sempre più in basso. Sul presente e sul futuro si addensano nere nubi, di nuovo. Eppure, stando a sentire i protagonisti di questo film, c’è ancora qualcosa che instilla una speranza di cambiamento nei bosniaci-erzegovesi. Ascoltando le loro voci, si può imparare molto… Il film gode del patrocinio del Comune di Reggio Emilia.
Il film: http://kivulifilm.com/video/la-pace-fredda/
Contatti per organizzare una proiezione del film o una presentazione del libro: iscos.emiliaromagna@cisl.it
La mostra fotografica "Breaking free - discriminiamo la violenza, non le persone. Testimonianze per l’uguaglianza di genere e una società inclusiva" è promossa dall’associazione bosniaca Forgotten Children of War (Zaboravljena djeca rata) e da ISCOS Emilia-Romagna e racconta le storie delle donne vittime di violenze e dei loro bambini e bambine nate durante il conflitto in Bosnia Erzegovina, attraverso le foto realizzate dall’artista franco-siriano Sakher Almonen. La mostra è stata esposta presso i locali del Binario 49 di Reggio Emilia, dal 26 ottobre al 25 novembre.
La mostra è stata allestita nell’ambito del progetto Shaping fair Cities realizzato dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Regione Emilia Romagna e con finanziamento dell’Unione Europea (bando Dear), e si è svolta in collaborazione con ISCOS Emilia-Romagna, Cisl Emilia Centrale e Binario 49.
Il progetto è volto a promuovere la tolleranza, la non-discriminazione contro ogni forma di violenza.
Le azioni sono volte ad approfondire il tema della violenza sulle donne e le vittime di tratta con la condivisione delle esperienze personali delle vittime e delle comunità di migranti e in particolare delle donne.
Le associazioni che lavorano attivamente con migranti e vittime di violenza mettono a disposizione le proprie conoscenze ed expertise. L’attività è stata di sostegno diretto all’Associazione locale Forgotten Children of War costituita da ragazzi e ragazze nati dagli stupri di guerra degli anni ‘90.
Il progetto: https://www.iscosemiliaromagna.org/progetto/breaking-free-discriminiamo-la-violenza-non-le-persone-testimonianze-per-luguaglianza-di-genere-e-una-societa-inclusiva/
Contatti per organizzare l’allestimento della mostra fotografica: iscos.emiliaromagna@cisl.it