Sostegno all'inserimento lavorativo
Gli interventi e le politiche a sostegno dell'integrazione e dell'autonomia dei cittadini.
Il Comune di Reggio Emilia, con l’obiettivo di supportare interventi di inclusione lavorativa e di ricerca del lavoro ha acquisito, attraverso una Convenzione, un servizio di consulenza per persone in condizioni di fragilità o al momento escluse dal mercato del lavoro. Il servizio si svolge nei poli territoriali del Servizio sociale. Vengono messi a disposizione dei cittadini:
- Colloqui di orientamento, funzionali a indagare e approfondire i bisogni, il contesto, le esperienze e le risorse della persona. I colloqui, realizzati in setting individuale da professionisti dell'orientamento, concorrono a delineare un progetto individuale coerente e perseguibile.
- Supporto e accompagnamento alla fruizione di attività. Sono previste anche forme di training individuale per preparare, sostenere e verificare azioni e opportunità, quali screening delle offerte lavorative, utilizzo dei motori di ricerca, colloqui presso le agenzie del territorio, elaborazione di curricula ecc.
- Interventi orientativi per piccoli gruppi gestiti con tecniche attive che facilitino il confronto, il coinvolgimento e la libera espressione dei partecipanti sulle seguenti tematiche: tecniche di ricerca di opportunità occupazionali, il processo di selezione, l’Assessment di gruppo, elementi di comunicazione verbale e non verbale per fronteggiare il colloquio individuale, sviluppo delle competenze, i tirocini formativi, le forme contrattuali, la mobilità collettiva e individuale.
Nel caso di utilizzo di risorse finanziate, le valutazioni vengono realizzate in equipe con il Centro per l’Impiego e con l’ AUSL per l'utilizzo di strumenti quali:
- Dispositivi afferenti la LR 14/2015: Strumento operativo che interconnettere i servizi con azioni di politiche attive del lavoro. L'obiettivo è quello di sostenere le persone nell'individuazione e nella realizzazione del proprio progetto formativo e professionale, favorendo l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Opera in collaborazione con il Centro per l'impiego per progettare e attivare percorsi di inserimento lavorativo che possano rispondere ai bisogni specifici delle persone secondo i canali offerti dalla legislazione nazionale e regionale. Per informazioni: inserimentilavorativi@comune.re.it
- Reddito di cittadinanza: Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico a integrazione dei redditi familiari. Viene erogato ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione, dei requisiti richiesti per ottenere il beneficio. Come stabilito dal DL 4/2019, i cittadini possono richiederlo obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Per ricevere il Reddito di cittadinanza è necessario rispettare alcune ‘condizionalità’ che riguardano l’immediata disponibilità al lavoro, l’adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale. Nel caso in cui il bisogno sia complesso, i servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà procedono a una valutazione multidimensionale del nucleo familiare al fine di avviare il percorso di attivazione sociale e di inclusione lavorativa coinvolgendo, oltre ai servizi per l’impiego, altri enti territoriali competenti. La valutazione multidimensionale è composta da un’analisi preliminare e da un quadro di analisi approfondito che mettono in luce bisogni e punti di forza dei della famiglia al fine di condividere con la famiglia stessa gli interventi e gli impegni necessari a garantire il percorso di fuoriuscita dalla povertà che verranno sottoscritti con il Patto per l’inclusione sociale.
Una città amica dei Rider, dei cosiddetti ciclofattorini che - in condizioni di lavoro evidenti a tutti, se non altro perché sono ormai numerosi e molti se ne avvalgono – consegnano merce e cibo nelle case, su ordinazione, a chiamata. Reggio Emilia, con un progetto sperimentale sostenuto da un’intesa fra Comune e sindacati Cgil, Cisl e Uil, ha deciso di offrire a questi lavoratori una prima serie di azioni di supporto materiali al lavoro quotidiano, ma anche opportunità di dialogo e ascolto.
Perchè
L’emergenza pandemica ha contribuito ad accelerare e a far emergere forme e dinamiche di lavoro, in alcuni casi già esistenti prima, “non caratterizzate da un inquadramento contrattuale definito e con condizioni lavorative discontinue e a forte rischio di precarietà”, si legge nel Protocollo d’intesa. A Reggio Emilia “si sta di fatto verificando un incremento del numero di lavoratori coinvolti in attività legate allo sviluppo delle piattaforme digitali, in particolare quelle legate al food delivery”.
E se la pandemia, gioco forza, ha innescato uno sviluppo delle consegne di cibo a domicilio, la prospettiva è di un mantenimento, quanto meno, dei ritmi del recente passato: il fenomeno lavorativo dei ciclofattorini del cibo non si prevede in flessione.
Si stimano ad oggi circa 260 rider attivi a Reggio Emilia, almeno quelli ‘ufficiali’, con un incremento nell’ultimo anno del 119%: Reggio Emilia è la quinta città italiana per presenza attiva di ciclofattorini.
Il Comune di Reggio Emilia ha avviato da marzo 2021, su richiesta delle organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil, un percorso di confronto per comprendere come poter migliore le condizioni di lavoro quotidiano dei ciclofattorini, partendo dai presupposti e dalle finalità del Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione Emilia-Romagna e del Patto di contrasto alle nuove povertà che la stessa Amministrazione comunale di Reggio Emilia ha recentemente siglato con 24 attori territoriali.
Il Protocollo d’intesa ‘Reggio Emilia città Rider friendly’, che definisce le prime azioni, rappresenta una prima rapida risposta, anche se non esaustiva, dei bisogni dei Rider emersi.
Il documento è stato presentato e firmato a luglio 2021 dal sindaco Luca Vecchi, dall’assessore al Welfare Daniele Marchi, dal segretario generale della Cgil Cristian Sesena, da Rosi Papaleo componente di segreteria della Cisl Emilia centrale e da Fernando Guidetti per la segreteria generale Uil.
Come
Le parti firmatarie hanno attuato una sperimentazione, che consiste nella messa in campo di un insieme di interventi mirati a migliorare le condizioni materiali di lavoro quotidiano dei Rider attraverso la predisposizione di spazi e condizioni di supporto allo svolgimento della attività lavorativa quali convenzioni con officine per la riparazione delle biciclette, luoghi ove ripararsi in caso di pioggia, torrette per la ricarica del telefono, accesso ai servizi personali.
La sperimentazione avviata a cura della amministrazione comunale ha previsto nello specifico:
- l’individuazione di uno spazio dedicato (presso il Caffè Reggio in zona Stazione centrale) con la funzione di primo Rider Point cittadino, quale punto dove i ciclofattorini durante l’attività lavorativa possano ricaricare il telefono, accedere ai servizi, acquistare acqua, snack e caffè a prezzi calmierati;
- la promozione di convenzioni con officine specializzate dove poter procedere alla manutenzione dei mezzi;
- l’avvio ad una campagna di ascolto dei bisogni di questa categoria di lavoratori da attuarsi di concerto con le organizzazioni sindacali firmatarie del presente protocollo.
I firmatari dell’Intesa si impegnano inoltre a:
- monitorare la sperimentazione in modo tale da valutarne l’effettiva efficacia, la capacità di risposta ai bisogni e l’effettivo miglioramento della qualità della vita dei lavoratori;
- dare avvio a momenti di ascolto e confronto con i Rider della città e proseguire il dialogo, per la ricerca di nuove soluzioni corrispondenti ai bisogni emergenti;
- promuovere la messa in campo di tutte le ulteriori misure che verranno ritenute utili ed efficaci dal tavolo di confronto costituito;
- ricercare in città ulteriori Rider Point strategici per lo svolgimento dell’attività dei ciclofattorini, anche partendo da suggerimenti forniti dagli interessati;
- intervenire tempestivamente, anche coinvolgendo le istituzioni competenti, in presenza di inadempienze da parte delle imprese delle condizioni previste dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza, equo compenso, corretto inquadramento professionale.
L’Amministrazione comunale è impegnata altresì a sensibilizzare, anche attraverso l’interlocuzione con le rispettive associazioni di categoria, ristoranti, bar, pubblici esercizi alla promozione di condizioni lavorative per i Rider che collaborano con gli esercenti nell’attività di delivery.
I Rider Point attivi
Presso gli spazi Cà Reggio in piazza Domenica Secchi e al Civico 20sette in via Turri 27/A, sono attivi i primi due rider point cittadini, dove i rider hanno la possibilità di:
- ricaricare il cellulare
- utilizzare il kit ripara bici
- usare il bagno
- usufruire della convenzione con il BiciBox di via Turri per l'acquisto di accessori o far riparare la bicicletta
- sostare in attesa degli ordini, con bibite e bevande
Per tutti gli aggiornamenti sugli orari e le attività degli spazi, consultare il sito: www.coopimpossibile.net
Reggiane OFF è un progetto di rigenerazione urbana e umana (sociale, sanitaria, abitativa ed economica) dell’area dismessa dismessa delle ex Officine Reggiane, diventata nel tempo un insediamento informale per persone in condizioni di povertà e marginalità sociale.
Nel dicembre del 2020 il Comune di Reggio Emilia, l’Azienda Usl, la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, la Regione Emilia-Romagna e Stu Reggiane s.p.a. hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione e realizzare azioni integrate, a tutela delle persone e nell’ottica del ripristino delle condizioni di sicurezza dell’area.
Il progetto, che ha visto la costante supervisione di una Cabina di Regia con la Prefettura e un coinvolgimento attivo della Caritas diocesana, della rete del Volontariato e della Cooperazione sociale, ha portato nel 2021 alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza e bonifica dell’area e al ricollocamento, attraverso “corridoi umanitari locali”, di 104 persone in un sistema di ospitalità diffusa sul territorio cittadino.
La seconda fase del progetto prevede un forte investimento sui percorsi di integrazione sociale e promozione dell’autonomia per le persone che vivevano alle ex Reggiane, anche attraverso le attività di formazione, orientamento e inserimento lavorativo promosse e realizzate nell’ambito del Patto per il contrasto alle nuove povertà.
Il Comune di Reggio Emilia, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e Legacoop e Confcooperative hanno siglato un Protocollo d’intesa per l’affidamento di servizi, lavori e forniture e per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. Il protocollo ha come fine principale la creazione, in assoluta trasparenza, di opportunità di lavoro per persone svantaggiate e la tutela dei posti di lavoro mediante un esteso ricorso alla clausola sociale.
Grazie ai criteri fissati all’interno dell’accordo, in sede di programmazione delle procedure per l’affidamento di servizi e lavori di manutenzione degli immobili di proprietà comunale, i fornitori la cui partecipazione comporta l’impiego di lavoratori svantaggiati saranno inseriti con punteggi premianti in sede di valutazione dell’offerta.
In pratica l’accordo stabilisce per il Comune di Reggio Emilia e le società ad esso collegate, i riferimenti per l’affidamento degli appalti, le concessioni pubbliche di servizi, lavori e forniture, introducendo un maggior punteggio per le aziende che all’interno del proprio organico inseriscono in modo stabile soggetti con difficoltà di inserimento all’interno del mondo del lavoro.
A partire da quanto definito nel “Patto per il Lavoro e per il Clima” l’accordo è stato siglato nella convinzione che la crescita della società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino anche su un sistema di welfare in grado di creare nuove opportunità lavorative, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale.
Tra gli obiettivi del patto c’è quello di promuovere il lavoro come potente strumento d’inclusione sociale e di generare un nuovo welfare aperto alla collaborazione tra pubblico e privato, capace di creare una occupazione di qualità.
Infine il protocollo assume tra le proprie finalità anche il contrasto alle illegalità, a partire da quelle che investono il lavoro e che vedono nell’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale una delle emergenze che riguardano tutto il territorio nazionale. L’azione di contrasto ai principali fenomeni di illegalità deve poter contare sul protagonismo delle istituzioni e dell’insieme di soggetti economici e sociali impegnati in un’azione coordinata di tutela dei diritti fondamentali del lavoro, del funzionamento del sistema degli appalti e nel contrasto all’evasione fiscale e contributiva.